Non prendo sonno, non ci riesco. Oggi fa anche caldo, poi io sono piccino, ganzo ma piccino. Ho la testa piccina, troppi pensieri sia come Roberto Bongini sia come Ottimista. Mi si accavallano ansie, s’intrecciano problemi, moduli strani da compilare mi tolgono il sonno, termini difficili da comprendere mi affollano la mente, la mia piccola mente. Non riesco neanche a capire più se sto già dormendo o se sono ancora sveglio. Passo dal valore catastale a quello morale in un secondo. Penso a quanto sono tanti i 100 anni del Grifo e a quanto sono pochi quelli che hanno dato a Carobbio. Mi assilla questa domanda, ma il Procuratore Federale Palazzi paga l’IMU sul cognome? E questa estate sarà un’estate di bollente calcio mercato o di gelido calcio scommesse? Adesso però forse sto dormendo davvero perché sogno di legare Turati al lettino dei massaggi e invece di usare l’olio canforato gli faccio bere quello di ricino. Mi sveglio di soprassalto, sono un bagno di sudore. Vedo nel buio percentuali di realizzazione accavallarsi a percentuali di interesse….. tassi di interesse…tasse….tassi….Castori. Poi tutto improvvisamente si fa rosso, rosso come il mio conto in banca, come la maglia del centenario e come i cartellini di Celi a Livorno. Si materializza Monti che mi chiede ulteriori sforzi, mentre Camilli mi cede Sforzini. Che nottata di merda. M’alzo dal letto e decido di farmi una doccia. Mentre mi rilasso sotto l’acqua fresca che mi aiuta a riprendere possesso della mia mente, penso che la vita sia una questione di scelte, solo una questione di scelte. C’è chi sceglie a vent’anni di seguire gli altri e chi alla stessa età decide di seguire solo se stesso. C’è chi sceglie di fare di tutto per essere ricordato negli gli stadi del mondo e chi sceglie di essere dimenticato perfino nei campetti dell’oratorio. C’è chi decide di inviare gli “SMS” ai terremotati e chi invece sceglie di inviarli agli “Zingari”. C’è chi giura il falso sui propri figli e chi i figli pur di averli li adotta. C’è chi per essere felice deve mangiare le ostriche e a chi invece per esserlo basta una salsiccia e una birra tra amici sotto la Nord. E’ tutta una questione di scelte. Sono stanco, la doccia m’ha fatto bene e scelgo di andare a dormire sperando in un sonno giusto. Consapevole che i miei errori più belli sono quelli che ho capito e che sono riuscito a non ripetere ma anche quelli che non c’è stato bisogno di commettere perché non facevano parte della mia natura. E’ una questione di scelte e molto probabilmente anche di rispetto per se stessi. Buonanotte a tutti, ai belli e, per una volta ancora, ai brutti.

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