In piazza, ieri sera, si sono presentati circa 1000 tra tifosi e simpatizzanti, un numero anche superiore alle attese della vigilia. Buona dunque l’adesione alla fiaccolata in difesa dei colori biancorossi e del presidente Piero Camilli, manifestazione pacifica organizzata proprio dallo zoccolo duro dei supporters maremmani. Tra la folla di gente che ha gremito il corso della città, erano presenti molti giovani, ma anche tanti fedelissimi storici e più attempati. Il gruppo, armato di bandiere e fiaccole e guidato dal Sindaco Emilio Bonifazi, si è messo in marcia intorno alle 21 e 30, da piazza Duomo fino alla sede della Prefettura in piazza Fratelli Rosselli. Durante il cammino ci sono state varie fermate durante le quali, come previsto, sono partiti numerosi cori contro i principali attori protagonisti della triste vicenda del processo sportivo. I più gettonati sono stati il procuratore Stefano Palazzi, l’ex DS Andrea Iaconi, l’ex giocatore Marco Turati ma anche la stessa Lega Calcio. Numerosi invece i cori a sostegno del Comandante, omaggiato anche da un bello striscione. Il lungo serpente di persone ha quindi raggiunto con ordine la sede della Prefettura ed il Sindaco Bonifazi ha consegnato personalmente al Prefetto la lettera scritta dai tifosi della squadra unionista, lettera indirizzata ad alte cariche dello stato e dello sport, come il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il primo ministro Mario Monti ed il presidente del Coni, Giovanni Petrucci. Il testo della missiva è, in sostanza, una sintesi dettagliata di tutta la vicenda che ha coinvolto il Grosseto ed il Comandante Camilli. Si parte dalla denuncia sul calcio scommesse che Camilli aveva presentato a Palazzi nel 2009, fino ad arrivare agli ultimi accadimenti, chiedendo anche le dimissioni dello stesso procuratore. La lettera, ci ha detto Bonifazi, sarà inoltrata dalla Prefettura a tutti i destinatari suddetti, nella speranza che le istituzioni possano prendere in considerazione la nostra situazione al fine di ottenere una giustizia equa, fondata su prove certe e non basata solo sulle parole, peraltro discordanti, di personaggi poco attendibili ed in parte già condannati. Ora la palla passa nuovamente ai vari gradi del processo e nei prossimi giorni si attendono nuovi aggiornamenti in quella che si annuncia come una delle più difficili battaglie combattute dall’U.S. Grosseto nella sua storia.

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