Il 31 Dicembre del 2017 a Grosseto risiedevano 82036 abitanti. Circa 300 di questi, ad oggi, hanno deciso di spendere qualche decina di euro per seguire la squadra della loro città nel campionato di Eccellenza, più o meno lo 0,3%. Proviamo a rendere questo numero meno asettico: ammettendo che decidiate di andare a Marina a prendere un po’ di sole, salendo su un autobus pieno di gente, avreste la probabilità di circa lo 0,15% di trovare un abbonato biancorosso (praticamente nulla); camminando per il corso un sabato sera ne incontrereste uno ogni 300 persone; su un Boeing 747 in direzione New York potrebbe(ro) esserci fino ad 1 tifoso e mezzo dell’U.S. Grosseto pronto ad approdare nel nuovo mondo. Vostra moglie, se si attenesse a questa imbarazzante percentuale, vi concederebbe una mezz’ora di sesso una volta ogni anno.
Se ci fosse una classifica del WWF per la salvaguardia degli “sportivi” sul pianeta terra, quello grossetano, meriterebbe sicuramente un bollino rosso grande come una casa ed io, purtroppo, non riesco più a trovare scuse, alibi, motivazioni tanto importanti che possano rendere questo dato meno imbarazzante. La mia personale vergogna è così forte che eviterei volentieri di parlare di calcio con chiunque per almeno un secolo.
La rabbia che nutro verso la mia città è enorme, vorrei affacciarmi alla finestra e gridare a tutti che non meritate niente, che non siete degni di avere quell’E202 nel vostro codice fiscale, di calpestare i lastroni di Piazza delle catene, di portare a giro sulle vostre macchine le lettere GR durante le vostre tanto agognate ferie. Non lo farò, state tranquilli, anche perché mi darebbe ragione solo un cristiano ogni 300 e passerei inevitabilmente da matto.
I numeri ci dicono che ormai non stiamo parlando più di “fede” o di legami sentimentali con la città che ha dato i natali a noi e ai nostri figli, stiamo parlando di dignità. Quella dignità che Grosseto si meriterebbe, bella e accogliente com’è, da parte di tutti quelli che la vivono quotidianamente. Quelli stessi che, magari, si metteranno diligentemente in fila al botteghino per spendere quei pochi euro per un biglietto nel caso dovessimo iniziare a vincere. Un po’ come se per Natale si mettessero ad assaggiare gli antipasti di mamma pieni di esitazione e decidessero di rimanere a pranzo con la propria famiglia solo se le pietanze fossero di loro assoluto gradimento.
Vorrei provare a farvi riflettere, a stuzzicare la vostra coscienza, il vostro orgoglio ma il vostro atteggiamento mi ha tolto anche la forza per farlo. Non mi rimane che mettermi nei panni di chi spende i propri soldi e la propria faccia per darvi la possibilità di avere una bandiera biancorossa da sventolare in qualche campo o di chi continua a macinare tempo e chilometri per stare vicino ad un Grifone mai così solo. A loro va tutta la mia stima e la mia gratitudine, a voi, tutta la mia indignazione. Grosseto è una città che esiste solo geograficamente, tutto il resto è morto e tra coloro che sono tremendamente colpevoli del suo decesso ci siete anche voi o almeno 300 di voi ogni 1 di noi, 1 vero Grossetano.

7 COMMENTI

  1. Posso comprendere l’amarezza e la delusione che emergono dall’articolo, ma dissento totalmente. A me 300 abbonati in questo contesto e su questi presupposti non inorridiscono affatto: stiamo parlando di una piazza storicamente “tiepida” sul piano calcistico e di una tifoseria da sempre modesta sul piano numerico, una piazza che ha bisogno di risultati per scaldarsi e rispondere adeguatamente (una storia vecchia e risaputa), mentre, guarda caso, abbiamo alle spalle un trend catastrofico, che ci ha fatto perdere tre categorie nel volgere di pochissimi anni e ci ha sprofondati al quinto livello del calcio nazionale, che significa totale assenza di “appeal” e visibilità. C’è di più: l’attuale gestione ha sì garantito la sopravvivenza del Grifone (cosa senz’altro meritoria), ma ha fatto capire coi discorsi e coi fatti che il “raggio d’azione” è Eccellenza/Serie D (forse) e nulla più, il che ha molto deluso e depresso la tifoseria, che, a torto o a ragione, un anno fa aveva sperato in un’autentica rinascita del Grosseto. Ecco perché, a mio modesto parere, i 300 abbonati possono amareggiare, ma non devono stupire né tanto meno scandalizzare.

  2. Beh, i numeri parlano chiaro, una città di 82000 abitanti che esprime (anche se in eccellenza ) 300 abbonati è deprimente. Si dà la colpa alla categoria, ma in tutti questi anni a nessuno è mai venuto il dubbio che le società che si sono susseguite negli ultimi 36 anni (a parte Camilli) ed i relativi investimenti sono proporzionali anche alle presenze allo stadio? Chissà…….se il famoso zoccolo duro contasse 3-4000 presenze fisse, tipo Siena Livorno Pisa Arezzo Lucca etc. forse qualche campionato professionistico in più lo avremmo disputato.
    Comunque io e mio figlio siamo onorati ed orgogliosi di far parte dei 300 abbonati.

    • Proprio così uno zoccolo duro di 3.000 persone, non sarebbe certo un cifra assurda considerati gli abitanti,ti permetterebbe minimo minimo di fare la serie d a vincere.
      Il problema è che questa è una città senza appartenenza, si parla molto in giro del grosseto calcio con ancora più soddisfazione quando si fallisce; quando c’ è da dare mettere mano al portafoglio spariscono tutti.
      Quando i Ceri hanno fatto l’ assemblea pubblica tutti a battere le mani, passati sei mesi la maggior parte della gente si è dimenticata del patto di quella sera ed è tornata a pretendere la luna.
      Per non parlare poi degli imprenditori e degli sponsor.
      Io ho fatto fare l’ abbonamento a mia moglie e mia figlia di un anno e mezzo non credo certo che quei dieci euro possano minimamente incidere su qualcosa ma perchè sono fiero che lei abbia la tessera di quella che per me è molto più di una squadra di calcio.

  3. Ogni opinione è lecita, ci mancherebbe altro, ma a me certe affermazioni appaiono completamente fuori strada. Il cosiddetto “zoccolo duro” non va considerato in astratto, ma in rapporto al numero degli abitanti e soprattutto alla CATEGORIA. Pensate che se, per assurdo, il Napoli giocasse in Eccellenza avrebbe trenta o quarantamila spettatori? E pensate che per assistere ad un ipotetico Arezzo – Cenaia o Siena – Ponte Buggianese accorrerebbero allo stadio 3/4000 persone? Per favore, non scherziamo, le presenze sarebbero 500 come a Grosseto, forse qualcosina in più, ma poca roba. Bisogna guardare in faccia la realtà per quello che è: l’Eccellenza è una categoria così infima e insoddisfacente, per una città delle dimensioni e del blasone di Grosseto, che di per sé raffredda, disamora e allontana tre quarti dei potenziali supporters. Che poi si debba fare buon viso a cattiva sorte perché questo passa il convento, è un altro paio di maniche, ma bisogna accettare un dato di fatto molto chiaro e preciso: per il 90% il tifo biancorosso non è acritico e incondizionato. Ecco perché i famigerati 300 abbonati non devono assolutamente meravigliare e men che mai indignare.

  4. Questi 300 abbonati sono uno straordinario esempio dell’amore per la propria squadra e la propria città. Intanto abbiamo messo sotto il presuntuoso Piombino in coppa Italia. E da cosa nascerà cosa. Io non sono un tifoso praticante ma l’abbonamento andrò senz’altro a farlo. Grosseto ha un territorio e una popolazione meravigliosi e una storia gloriosa di 3000 anni anche se rimasta sepolta troppo a lungo. Non può che risorgere nel suo vecchio splendore etrusco-romanico-medievale, occorrono solo pazienza passione e una visione ottimistica per il futuro. Viva il Grifone!

  5. Secondo sotto tanti aspetti avete ragione ma non puoi generalizzare c’è chi adora il calcio e chi no chi fa l’abbonamento e chi la domenica sta con la famiglia sei liberissimo di fare cio che vuoi ma non dimenticare che lo sono anche le altre persone. Buon campionato e forza grosseto

  6. Buonasera a tutti, intanto complimenti per lo spunto di riflessione e l’articolo di “denuncia educata”. Vorrei precisare che concordo con il fatto che la categoria non aiuta e/o stimola a sollevare i numeri a 3/4 mila, ma è altrettanto vero che 300 su 82 mila sono veramente pochi a prescindere dalla categoria, credo che sia da individuare nell’appartenenza… e provo a spiegarmi meglio.

    82 mila abitanti vero, ma quanti di questi realmente nati e cresciuti a Grosseto? sappiamo benissimo che Grosseto è cresciuta grazie ai corpi militari e, grazie al cielo che ci sono, ma chiaramente di autoctoni credo che siamo molti ma molti di meno di 82 mila, resta inteso chiaramente che 300 sono comunque un numero ridicolo.
    Vorrei inoltre far presente che probabilmente le società con i settori giovanili (3 in Grosseto le più note) dovrebbero forse lavorare a stretto contatto con il Grosseto calcio, magari con un programma serio e condiviso, perchè è dato noto a tutti che se andiamo ad una partita del torne Passalacqua le presenze sono sicuramente più esponenziali e credo che provare a vedere più giovani nati e cresciuti (calcisticamente parlando) a Grosseto sarebbe importante e potrebbe creare quel clima di appartenenza ormai scomparso, almeno dai numeri.

    grazie mille e scusate le lungaggini.

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