Sabato, mentre osservavo la partita, non ho potuto fare a meno di notare, per l’ennesima volta, quanto uno stadio senza pista di atletica leggera si adatti notevolmente di più a questo Grosseto e, più in generale, al calcio.
La curva, a ridosso del campo, e le sue dimensioni rendevano molto più piacevole il colpo d’occhio della nostra tifoseria più calda.
Il loro supporto, a due metri dalla porta, era più redditivo.
Nessun urlo andava sprecato e nessun un coro perso.
A conferma delle mie sensazioni, finita la partita, anche amici che hanno assistito all’incontro dalle due tribune mi hanno descritto le stesse percezioni.
Il Carlo Zecchini farebbe il suo solo se gremito almeno per due terzi, diversamente, il colpo d’occhio, a tratti è desolante.
La pista di atletica non consente di creare e sfruttare le condizioni di vantaggio di un turno casalingo, anzi per molti versi ne crea di sfavorevoli.
Le squadre avversarie spesso sembrano esaltarsi in un palcoscenico completamente estraneo e sovradimensionato per queste categorie.
Lo scotto romantico che dovremmo pagare, ad abbandonare le nostre storiche mura amiche, è il tributo che già molte società prima di noi, anche a livello internazionale, hanno affrontato per poter incrementare i guadagni e ricreare gli stimoli e gli entusiasmi adeguati.
Una “bononera”, cucita su misura su quelle che sono le attuali potenzialità e necessità del tifo grossetano e della società.
Un luogo dove il fattore casalingo possa davvero diventare decisivo.
Un luogo dove poter sussurrare all’orecchio dell’avversario tutte le cose più belle di questo mondo e dove incoraggiare la terna ad un atteggiamento sportivo e imparziale.
Insomma, un luogo che diventi la casa della sportività e di altri demoni.

Vabbè, ci siamo capiti.

T&GO

10 COMMENTI

  1. Sottoscrivo al 10.000×10.000
    Sabato al di la’ dello “spostamento forzato” mi sono divertito un mondo. Personalmente giocherei tutte le partite interne al “Malservusi-Matteini”. Sentire le parole dei giocatori, controllare se si sono fatti la barba o meno, assistere alla gara senza la pista d’atletica, ” farsi sentire” dagli avversari e dall’arbitro, far sentire il nostro tifo ed il nostro calore al Grifo, sono tutte cose impossibili allo Zecchini. Più che uno stadio, l’impianto cittadino sembra un aereoporto, troppo dispersivo e troppo costoso per l’eccellenza e secondo me anche per la serie D.

  2. Condivido in pieno a Gavorrano si respirava tutta un’ altra atmosfera…ora come ora lo Zecchini favorisce solo gli avversari e rappresenta una spesa continua ed insostenibile per una squadra non professionistica…

  3. Al solito vado controcorrente: per me l’idea che il Grosseto rinunci allo stadio dove andavo da bambino col babbo e lo zio, dove ho visto giocare Zecchini, Sicurani, Barbana, Carpenetti, Noletti, Di Prete, Borghi e Pinilla, è di una tristezza assoluta. Se poi ci si rassegna al fatto che il Grifone resti a questi livelli, allora va bene anche il campo sportivo del Casotto dei Pescatori.

  4. Agosto 1982, Grosseto-Sampdoria. È stata la prima partita del GRIFO a cui ho assistito dal vivo, anch’io ci sono cresciuto, però dobbiamo riconoscere che non è più uno stadio per il calcio, anche la Juve ha giocato per 60 anni al comunale, ma poi ha costruito lo “stadium” a Frosinone è stato realizzato un ‘gioiello” di stadio, ad Udine il vecchio “Friuli” è stato completamente ristrutturato e la “Dacia Arena” è priva della pista, a Cagliari idem ad Ascoli stesso doscorso.In Inghilterra e Germania che sono all’avanguardia nell’impiantistica, non esistono stadi con la pista d’atletica, io stesso vale per la Spagna.
    In Italia sono stati “rabberciati” tanti stadi e le cirve sono state “spostate dietro la porte, vedi Siena, Arezzo, Mantova, Brescia, Carpi etc.
    Per quanto riguarda lo Zecchinii,, se si parla dal punto di vista affettivo, io lo dichiarerei “patrimonio dell’umanità” ma se lo consideriamo del punto di vista dei costi, della funzionalita’ e della visibilità. …..lasciamo perdere e stendiamo un velo pietoso, per lo meno per l’eccellenza e la serie D ne potremmo fare tranquillamente a meno.
    È chiaro che per la serie C invece è necessario, ( vedi il Gavorrano l’anno scorso) ma atualmente il Malservisi-Matteini sarebbe perfetto, ha una capienza di 2.000 posti e non mi sembra propriamente il Casotto dei Pescatori.

    • Posso anche capire ìl senso di questi ragionamenti, ma in tutta sincerità, a mio modo di vedere, l’abbandono dello Zecchini (oltretutto dopo il rinnovo del manto erboso) con l’obiettivo di rendere più vicino e incisivo il tifo, comporterebbe un’ulteriore frattura o comunque allontanamento tra squadra/società e città e rappresenterebbe un imperdonabile errore: in queste categorie non può necessitare al Grosseto la “torcida” per emergere, altrimenti stiamo freschi. E tutto questo sorvolando sull’aspetto affettivo, che, specie per i “diversamente giovani” , ha il suo peso.

  5. Sesto, ti do una notizia in esclusiva, basta che resti tra me e te. In queste categorie al Grosseto serve come l’aria avere la “torcida” a un metro dal campo per poter emergere. Mi raccomando, adesso non lo andare spifferare in giro…
    Eppure ti reputo una persona con una materia grigia non indifferente…ma se giochiamo in Eccellenza, con giocatori da Eccellenza, come pensi che solo il fatto di chiamarsi Grosseto possa influire in maniera decisiva sulle sorti di una stagione??? Dai su, io ti vengo appresso ma a volte ho l’impressione che si chiacchieri solo per dare fiato ai polmoni.

    • In verità i polmoni ed il fiato (giacchè grazie a Dio posso ancora permettermelo) li uso più che altro per fare un po’ di sano running tre volte alla settimana. Ciò precisato, non sono così scemo da pensare che il fatto in sé di essere il Grosseto rappresenti un lasciapassare per trionfare fosse pure in una categoria piccina piccina come quella in cui ci troviamo, per contro sono fermissimamente convinto che il Grosseto in Eccellenza rappresenti una bestemmia calcistica e un vulnus da sanare al più presto…che poi questo ora come ora sia drammaticamente difficile è innegabile, è nei fatti. Ma vuoi togliermi anche la speranza?

  6. A me basterebbe toglierti la tastiera…scherzooo!!! 😉
    No, no sogno quanto ti pare basta che continui a venire allo stadio.
    P.S.: corro anche io, facciamo una gara (la distanza decidila tu) e chi perde paga una cena?

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