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Fondato nel 1912 come Unione Ginnico Sportiva Grossetana, venne ribattezzato nel 1927 Unione Sportiva Grosseto in seguito alla fusione dell’Unione Ginnico Sportiva Grossetana e del Club Sportivo Grossetano. Nel 1995, la società fallisce e prende il suo posto la Unione Sportiva Grosseto Football Club. Il 1º luglio 2015 ne viene registrata la mancata iscrizione al successivo campionato di Lega Pro che, ai termini delle NOIF della FIGC, ne comporta la radiazione, con la possibilità di iscrivere un nuovo club grossetano al massimo in Serie D[2]. Nel luglio 2017 viene ricreata l’A.S.D. Unione Sportiva Grosseto 1912 anche in seguito alla mancata iscrizione dell’F.C. Grosseto.
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]”Il Grosseto ha come colori sociali il bianco ed il rosso. Il campo di gioco è lo Stadio Carlo Zecchini, costruito nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma, e che ha una capienza di circa 10 200 posti.”[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”stretch_row” css=”.vc_custom_1485949846235{margin-bottom: 0px !important;padding-top: 33px !important;background-color: #ededed !important;}”][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1504192504926{margin-bottom: 30px !important;}”]
LA STORIA DELL’U.S. GROSSETO
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Gli inizi nelle serie inferiori
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Il calcio a Grosseto ha avuto inizio sotto l’Unione Ginnico Sportiva Grossetana nel 1912. Ha partecipato al suo primo campionato federale nel 1921, classificandosi secondo nel girone A di Promozione Toscana. Ammessa nel girone finale, si classificherà quinto.
Nel 1927 l’Unione Ginnico Sportiva Grossetana e il Club Sportivo Grossetano si fondono per dare vita all’Unione Sportiva Grosseto. In tale occasione vengono adottati i colori sociali bianco e rosso. Fino a quel momento i colori sociali erano il bianco e il nero.
Durante il corso degli anni la squadra non ha ottenuto successi, andando però più volte vicina alla promozione in Serie B nel 1946-1947 e nel 1947-1948. Nel primo caso il Grosseto perse gli spareggi finali mentre, nel secondo, i biancorossi sono stati penalizzati di un punto (poi risultavo decisivo per l’esito finale della classifica) per non aver disputato un incontro di campionato a causa di un ritardo del mezzo su cui viaggiavano dovuto al passaggio del Giro d’Italia.
Il Grosseto del 1972-1973, vincitore del campionato di Serie D e promosso in Serie C.
Nel 1995, dopo aver vinto sul campo il proprio girone del Campionato Interregionale (l’attuale Serie D), i toscani subirono una doppia retrocessione, per mancata iscrizione da parte della presidenza Anzidei, dalla Serie C2 (appena conquistata) all’Eccellenza.
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L’era Camilli
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Il 23 giugno 2000 Luigi Franco Moretti (allora l’attuale presidente del Grosseto) annuncia la conclusione della trattativa che vede Piero Camilli diventare il nuovo presidente della società, il quale riuscirà in pochi anni a condurre il Grosseto dalla Serie D alla Serie B.
Il 2 agosto 2002, al termine di una stagione che ha visto la squadra biancorossa posizionarsi al secondo posto in classifica,[7] a causa di alcune squadre trovate non in regola per l’iscrizione al proprio campionato, i maremmani vengono ripescati in Serie C2 facendo così ritorno tra i professionisti.
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Il ritorno tra i professionisti
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L’annata successiva il Grosseto riesce a piazzarsi in quinta posizione in classifica, ottenendo l’accesso ai play-off, disputati contro il Rimini. Entrambi gli incontri terminarono sullo 0-0, ma ad avere la meglio fu la squadra romagnola via del miglior piazzamento in classifica. Il secondo anno in Serie C2 inizia con la riconferma di Mauro Melotti, il quale era subentrato al termine della stagione precedente al posto di Paolo Indiani. Il 3 ottobre 2003 viene sostituito da Lamberto Magrini (per lui si tratta di un ritorno) il quale viene esonerato a tre giornate dal termine del campionato, nonostante la squadra fosse prima in classifica. Al suo posto arriva Paolo Specchia, che riesce ad ottenere la promozione in Serie C1. Nei due anni successivi i torelli ottengono due qualificazioni ai play-off, ma vengono eliminati in entrambi i casi. Massimiliano Allegri, allenatore dei maremmani in Serie C1 nella stagione 2005-2006. Il 30 ottobre 2006 in seguito alla sconfitta subita contro il Novara, Massimiliano Allegri (a quei tempi tecnico dei toscani) viene esonerato e al suo posto viene ingaggiato Antonello Cuccureddu, in grado di trascinare la squadra, con una media di 2,12 punti a partita verso la promozione, ottenuta il 13 maggio 2007 allo Stadio Euganeo contro il Padova (vittoria per 0-1, rete di Carl Valeri). Il 24 maggio 2007, con la vittoria sul Ravenna per 1-0, i maremmani si aggiudicano la Super Coppa di Lega di Serie C1. Nel corso di questi anni la formazione biancorossa ha affrontato anche due tra le più prestigiose squadre di calcio italiane: Fiorentina (allora denominata Florentia Viola) e Napoli. Il 27 ottobre 2002 il Grosseto affrontò la Fiorentina, vincendo per 2-0 con doppietta di Chadi, mentre al ritorno i biancorossi furono sconfitti per 2-1, nonostante furono andati in vantaggio con una rete di Marco Ghizzani. Il 5 ottobre 2006 i toscani andarono in trasferta a Napoli riuscendo ad ottenere un pareggio (la partita finì 1-1 con rete di Alessandro Pellicori). Al ritorno l’incontro terminò 2-2 con reti di Tonino Sorrentino e Luigi Consonni.
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I sei anni in Serie B
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Per la prima storica stagione del Grosseto in Serie B viene chiamato alla guida tecnica Giorgio Roselli che prende il posto di Cuccureddu. Il tecnico verrà esonerato e sostituito da Stefano Pioli a causa di un avvio caratterizzato da tre sconfitte consecutive. Il 22 settembre 2007 la squadra ottiene la sua prima vittoria in campionato contro il Rimini. La partita terminerà 2-1 per i toscani, con doppietta di Marco Carparelli. Tra i risultati di rilievo, da segnalare la vittoria nel derby contro il Pisa (2-0), e quella esterna contro l’Ascoli per 3-5. Il 10 maggio 2008 la squadra si impone per 3-0 sul Bologna, ottenendo la salvezza con tre turni di anticipo. La stagione seguente la società ingaggia Elio Gustinetti nel ruolo di allenatore che riuscirà al termine della stagione (nella quale verrà esonerato per poi essere richiamato sulla panchina dei biancorossi a poche giornate dal termine) a condurre i toscani ai play-off validi per la promozione in Serie A persi in semifinale contro il Livorno al termine di un incontro che vedrà i maremmani lasciare il terreno di gioco in sette uomini a causa di quattro espulsioni nonostante la vittoria per 2-0 ottenuta nella partita di andata. L’attaccante cileno Mauricio Pinilla, autore di 24 reti in 24 presenze nel 2009-2010. Per la sua terza stagione in serie cadetta, la società si affida nuovamente al tecnico Elio Gustinetti, il quale viene esonerato il 24 marzo 2010, nonostante la squadra si trovasse al terzo posto. Come poi spiegato tramite un comunicato dalla società, l’esonero non è stato basato dai risultati tecnici, bensì dalle dichiarazioni risalenti al postpartita di Grosseto-Sassuolo, riguardanti i compensi corrisposti ai tesserati. L’infortunio occorso a Pinilla (capocannoniere della squadra, autore di 24 reti in altrettante partite) e una lunga serie di risultati altalenanti, impediscono al Grosseto di qualificarsi per i play-off anche se il successivo scandalo di Scommessopoli dimostrerà che un gruppo di giocatori unionisti ha giocato spesso a perdere danneggiando enormemente la corsa alla A della squadra maremmana. Seguono due stagioni nelle quali la squadra riesce a salvarsi in entrambe le occasioni con un turno di anticipo. Dopo un lungo processo riguardante il calcioscommesse, che ha visto in primo grado il Grosseto retrocesso in Lega Pro Prima Divisione e il presidente Piero Camilli inibito per 5 anni più preclusione, il 22 agosto 2012 è stato accolto il ricorso della società biancorossa, annullando la decisione della disciplinare. Il Grosseto parte comunque con 6 punti di penalità per responsabilità oggettiva, ottenuti in seguito a patteggiamento, da scontare nel campionato in corso. Il 16 aprile 2013, dopo sei anni nella serie cadetta, i maremmani retrocedono matematicamente in Lega Pro a cinque giornate dal termine del torneo in seguito alla sconfitta per 3 a 1 maturata sul campo del Brescia. Nel corso della stessa stagione, Piero Camilli lascia la carica di presidente, ruolo che non ricoprirà più nessuno. Allo stesso tempo, il club passa in mano ai figli maschi di Camilli, Vincenzo e Luciano.
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Il biennio in Lega Pro
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Dopo due stagioni anonime in terza serie conclusesi all’undicesimo posto in classifica, il 30 giugno 2015 il patron Piero Camilli decide di non iscrivere l’U.S. Grosseto (club sano certificato come tale dalla Covisoc appena pochi giorni prima) al successivo campionato di Lega Pro. Finisce così, nel peggiore dei modi, l’era Camilli a Grosseto. L’U.S. Grosseto, però, continua ad esistere senza svolgere alcuna attività federale e, per questo, perde automaticamente il titolo sportivo. Dopo il suddetto terremoto sportivo, il Comune di Grosseto è costretto a riorganizzare il calcio cittadino e, dopo le trattative andate a vuoto con alcuni imprenditori, il sindaco Emilio Bonifazi decide il 17 luglio 2015 di creare ex-novo un sodalizio, l’Associazione Calcio Grosseto, pronto a partire dalla Serie D o dai campionati regionali, accedendo all’articolo 52.10 NOIF della FIGC. L’amministrazione comunale, poi, lancia un appello ai grossetani affinché, tramite una raccolta fondi, possano aiutare a crescere l’A.C. Grosseto appena nata.
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La parentesi Football Club Grosseto
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Nel frattempo, a pochi giorni dalla scadenza dei termini d’iscrizione ai campionati, la Grosseto Group (società a capitale arabo-statunitense con sede a Manhattan, rappresentata dall’italo-americano Massimiliano Pincione, ex presidente del Pescara per un brevissimo periodo durante la stagione 2006-07) si offre di rifondare il sodalizio ed iscriverlo in sovrannumero in Serie D (dove mancava da 13 anni). Pincione costituisce pertanto il Football Club Grosseto Società Sportiva Dilettantistica, che rileva il titolo sportivo cittadino e presenta la richiesta d’iscrizione al massimo campionato dilettantistico nazionale, prontamente accettata da FIGC e LND, che la inquadrano nel girone G. L’organigramma iniziale include nelle vesti di direttore tecnico l’ex assistente internazionale Rodolfo Mirri, mentre viene nominato direttore del marketing e della comunicazione Paolo Iapaolo (amico fraterno di Pincione, che assume direttamente la carica di presidente). L’allenatore della prima squadra è Domenico Giacomarro, proveniente dal Termoli. A metà agosto vengono annunciati i primi 14 giocatori sotto contratto. Il 7 febbraio 2016, a seguito della sconfitta casalinga contro il Rieti, Giacomarro viene sollevato dall’incarico di allenatore e sostituito da Nevio Orlandi, ex allenatore di Reggina e Barletta, che conduce la squadra al secondo posto finale nel proprio girone, qualificandola per i playoff.
L’anno successivo, i biancorossi dopo aver disputato un girone d’andata deludente concluso all’ultimo posto nel girone E della Serie D, dopo vari avvicendamenti in panchina e problemi di gestione dello stadio casalingo retrocede in Eccellenza all’ultimo posto con solo 14 punti maturati sul campo.
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La rifondazione dell’U.S. Grosseto 1912
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Per l’anno calcistico 2017-2018, il Football Club Grosseto, che potrebbe iscriversi al campionato di Eccellenza Toscana, non fa domanda di iscrizione ad alcun campionato. Il 18 luglio 2017, gli imprenditori locali Mario e Simone Ceri danno l’ufficialità del cambio nome della propria squadra A.C. Roselle, già iscritta con la propria matricola al campionato di Eccellenza Toscana, in Associazione Sportiva Dilettantistica Unione Sportiva Grosseto 1912, dando così vita al nuovo sodalizio sportivo locale, con grande soddisfazione di tutta la città. Il ritorno all’antico nome si fa dopo l’approvazione della Federazione, con l’accordo dell’ex-presidente Piero Camilli detentore del marchio sportivo e il benestare delle istituzioni cittadine
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