Il mondo del pallone nazionale subisce un altro terremoto e la vicenda allarga i suoi contorni. Si continua a far luce sulla piaga che affligge un calcio malato a più livelli. Una certa preoccupazione traspare, è inevitabile, anche a Grosseto, dopo l’arresto di altri quattro ex giocatori biancorossi: Cristian Bertani, Alessandro Pellicori, Paolo Acerbis e Marco Turati, non tutti direttamente collegati alle partite del Grifone finite sotto indagine. Agli arresti domiciliari è finito invece il brasiliano Joelson, anche per lui un passato con la maglia del Grosseto, attualmente in forza al Pergocrema. Misura restrittiva con obbligo di firma per un altro elemento di passaggio in Maremma, ovvero il difensore della Sierra Leone Kewullay Conteh. Gli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Cremona, portano però sotto la lente d’ingrandimento altri tesserati, come l’ex direttore sportivo Andrea Iaconi e l’ex attaccante dei maremmani Andrea Soncin. Per entrambi sono scattate le perquisizioni domiciliari. L’attuale DS del Brescia è tirato in ballo dalle dichiarazioni di Filippo Carobbio, mentre per l’attaccante dell’Ascoli si parla di contatti telefonici, in prossimità delle gare del Grosseto, con un elemento della cellula ungherese coinvolto nell’inchiesta Last Bet, anche se la posizione del giocatore resta tutta da chiarire. Insomma, come previsto la vicenda legata al calcioscommesse si estende a macchia d’olio e si arricchisce di nuovi particolari. Inutile, in questa fase, dedicarsi all’esercizio tanto in voga di stabilire se e quanti punti di penalizzazione verranno inflitti al Grosseto e quando questi diventeranno applicabili. L’inchiesta Last Bet, d’altro canto, appare ben lontana dalla conclusione effettiva e la squadra del presidente Camilli, fino a prova contraria, resta ancora parte lesa dal marcio sistema.