Stessi colori e in pratica stesso simbolo. Le analogie tra Grosseto e Perugia però, non si esauriscono solo nell’araldica, vanno oltre, come ad esempio negli esoneri lampo. Cuoghi ha sostituito Statuto dopo appena una giornata, Camplone ha fatto meglio, o peggio, dipende dai punti di vista, subentrando a Lucarelli prima dell’inizio del torneo, ma quando la squadra aveva già ultimato il percorso di preparazione. Panchine calde in pratica, almeno per i mister, costantemente sulla graticola. Il prossimo avversario che si presenterà allo Zecchini, in ogni caso, non sarà tra i più morbidi da affrontare. Il Perugia, infatti, rientra nel lotto delle squadre che ambiscono al salto di categoria, dopo l’amarezza del play-off perduto nella passata stagione contro il Pisa.
Gli umbri vantano una rosa di tutto rispetto, giovane al punto giusto ma con tasselli di esperienza. Nel 4-3-3 che in genere utilizza Camplone, a difendere la porta c’è lo sloveno Koprivec, elemento affidabile, mentre la linea difensiva è sotto la guida del veterano Comotto, 34 anni con trascorsi in Serie A. In posizione di terzini, a sinistra Sini, giocatore di scuola Roma, a destra Vitofrancesco, ex di turno e vecchia conoscenza del calcio maremmano. Anche il centrocampo appare sulla carta un reparto di qualità, con il brasiliano Filipe in mediana, assistito da Moscati e Nicco, altro elemento interessante con trascorsi a Pescara e Frosinone. In più Camplone può contare anche sulla fisicità del congolese Bijimine, solo 19 anni, ma ottima diga di 190 cm. Il tridente offensivo, infine, vede il brasiliano Fabinho e l’esperto Mazzeo a sostegno del,a punta centrale Eusepi. Tra i ricambi spicca anche Roberto Insigne, fratello del più celebre Lorenzo.