Alla presentazione del nuovo allenatore Cuccureddu non poteva mancare. Così Piero Camilli si è ripresentato a Grosseto per fare chiarezza. In prima battuta il suo addio al Grifone, confermato per fine stagione: «Giusto lasciare, perché la vita è fatta di fasi. Ho tanti impegni, sono un imprenditore e un uomo politico, fare il presidente mi ha provato, soprattutto nell’ultima stagione in cui ho sofferto tanto – spiega il patron biancorosso -. Mi sono impegnato per lasciare il Grosseto in buone mani, perché voglio bene a questa squadra, ma non ho trovato nessuno di affidabile, per questo sono rimasto ancora un anno».
Il Comandante però, davanti ai tifosi presenti in sala stampa, non si è sottratto all’impegno: «Finché sono qua faremo le cose per bene – osserva -. Ho cambiato l’allenatore per questo, perché credo che abbiamo una squadra forte che non merita la posizione in classifica. Se ci sarà bisogno a gennaio prenderò due attaccanti». Parole che in ogni caso lasciano speranza, malgrado i concetti espressi siano chiari: «Ho fatto tante battaglie per il Grosseto, ho gioito e sofferto stando in trincea per 14 anni. Se non vengo più allo stadio è perché ci sto male, per me Grosseto è il grande amore e guai a chi me lo tocca, per questo mi auguro che a fine stagione subentri qualcuno di serio».