Alla ormai famigerata siepe che divide l’ingresso dello Zecchini dal campo Zauli, questa volta si è fermato anche Piero Camilli. Dall’altra parte i tifosi arrabbiati per la sconfitta interna contro il Gubbio, mentre il presidente, tornato a Grosseto per seguire la personale seconda partita del campionato (la prima era terminata 2-2 contro il Pontedera), ha ascoltato e replicato in un confronto con i tifosi che forse, per la prima volta, lo riguardava in maniera diretta. Il peggior Grosseto della stagione coincide con l’arrivo di Acori in panchina, il quarto tecnico di una stagione che si sta confermando, purtroppo per i colori biancorossi, decisamente deludente. Dal punto di vista tattico il 4-2-3-1 è un modulo complicato da attuare, a maggior ragione se la squadra ci ha lavorato poco tempo e ha un bagaglio di confusione notevole, residuo delle precedenti gestioni. Così i tifosi se la prendono con i giocatori, bastonati sul campo e anche fuori, dopo la pessima figura al cospetto di un Gubbio ultradifensivo che ribalta il punteggio nella ripresa e va a vincere malgrado l’inferiorità numerica.
La squadra effettivamente non corre, al di là degli scadenti meccanismi di manovra, appare chiaro che sul piano atletico i biancorossi hanno qualcosa in meno rispetto agli avversari in questa fase della stagione. Nelle ultime 5 gare il Grifone ha incassato la bellezza di 11 reti, di queste, ben 7 provengono dai secondi 45 minuti, ma soprattutto in 4 circostanze l’undici biancorosso è stato rimontato dagli avversari, solo la Nocerina (poi estromessa dal campionato) non c’è riuscita, dimezzando lo svantaggio e mettendo i brividi ai maremmani per tutta la ripresa. Acori, e non solo lui, avrà quindi tanto da lavorare con l’unico aspetto positivo che partendo da una prestazione molto scadente, sarà più facile migliorare già dalla prossima partita in programma contro il derelitto Ascoli. Alla ripresa degli allenamenti, in ogni caso, Acori riabbraccerà Biagio Pagano, classico elemento di fiducia da piazzare all’interno dello spogliatoio, ma finito al Ponsacco, in Eccellenza, prima di essere ripescato dal Grosseto. Difficile pensare che i tifosi si esaltino per questo colpo.
Caro Lorenzo, leggo sempre con piacere i tuoi articoli ma di fronte all’evidenza c’e’ poco da scrivere.
Evidentemente Cuccureddu aveva chiesto dei rinforzi e “qualcuno” non ha voluto darli, i motivi ? Non lo so, non lo voglio neanche sapere. So solo che siamo al quarto allenatore in campo al 3 febbraio ???!!??
Acori, brava persona, e’ arrivato parlando di 4-3-3 e 4-2-3-1 ??!! Ma che idee si possono fare i giocatori dopo 3 allenatori ognuno con un modulo differente ?
Quando 2 anni fa parlavo di programmazione mi prendevate per matto, tutti !
E adesso ? La riconoscenza deve esistere, sempre. Il vassallaggio deve finire. E sai bene a cosa mi riferisco. Vuole lasciare ? E che lasci una volta per tutte. Grazie per il passato, ma oggi e’ presente !!:@
Condivido il tuo pensiero, soprattutto per ciò che riguarda la parte relativa alla confusione tattica. Proprio per questo motivo, vorrei vedere in campo una squadra che sopperisce alle carenze strutturali con la volontà, la grinta, un po’ di cattiveria agonistica. Se confusione deve essere, per ovvi motivi, che si provi almeno a correre di più degli avversari. Invece finiamo sempre la benzina prima degli altri.