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Di estati calde i tifosi del Grosseto ne hanno vissute tante ma quella di quest’anno rischia di superare anche l’indimenticabile agosto del 2012 del calcio scommesse. Se non altro questa è decisamente la più lunga dal punto di vista temporale. Fare un riepilogo di quanto accaduto da maggio ad oggi, non è cosa semplice, gli argomenti che però hanno dominato le notizie possono sicuramente essere raccolti in due: la cessione della società ed il bilancio. Proviamo allora ad affrontarli separatamente cercando di fare un sunto della situazione attuale.
CESSIONE DELLA SOCIETA’
Ad oggi ci sono ancora molti tifosi che si dicono convinti che Camilli non sia intenzionato a vendere la società, soprattutto alla luce delle numerose “presunte” trattative che sembrano esserci state dalla data dell’iscrizione ad oggi. In parte è così, ovvero, dobbiamo dire che Camilli è disposto a cedere la società ma solo alle sue condizioni. Come più volte dichiarato anche ai microfoni, Camilli intende cedere la società a persone che offrano garanzie economiche e di continuità. Del resto per lui sarebbe come una sconfitta vedere bruciare in poco tempo tutto quello che ha costruito con grande fatica ed enorme dispendio economico. Il patron unionista vuol chiudere il suo rapporto con il calcio a Grosseto, ma non certo con la città, dove oltre ad avere rapporti lavorativi ha anche molti rapporti affettivi.
Questi i motivi principali per cui sono saltate la due trattative che tutti noi conosciamo, ovvero quella con il gruppo Pieroni prima e con il gruppo Barzan dopo. In entrambi i casi non ci sono state le condizioni necessarie per poter procedere con la cessione della società.
Per quanto riguarda invece il tentativo mosso dal Salvestroni, sembra che in realtà non vi sia stato nessun contatto diretto con Camilli, ma che in realtà l’imprenditore grossetano abbia fatto solamente un tentativo di approccio con l’intento di visionare i libri contabili per poi solo successivamente provare a coinvolgere qualche imprenditore locale.
Ma come sta adesso la situazione? A quanto pare Piero Camilli sta portando avanti da diversi giorni un’altra trattativa con gente che sembra offrire tutte le garanzie del caso. E’ anche vero che l’inizio della stagione è ormai alle porte e per questo l’imprenditore di Grotte di Castro s’è posto un termine oltre il quale non poter andare. Lunedì 11 agosto, giorno più giorno meno, sarà la data che farà da spartiacque. Se entro quel giorno le trattativa non dovesse essere chiusa, allora Camilli prenderà in mano le redini della società procedendo con l’innesto di giovani giocatori di categoria che possano garantire al Grosseto una tranquilla salvezza.
Se il quadro dovesse essere questo, i tifosi del Grosseto non avrebbero dunque di che preoccuparsi.
IL BILANCIO
Tanto, forse fin troppo, si è detto di questo fantomatico bilancio e degli eventuali debiti a carico dell’Unione Sportiva. Ma come stanno veramente le cose? A quanto ammontano realmente questi debiti? Prendere informazioni su una “srl” non è poi così difficile, i bilanci e tutti i documenti connessi, sono atti pubblici. I bilanci però sono fermi al 2013 e per questo abbiamo provato a raccogliere informazioni sulla situazione aggiornata. Il Grosseto ad oggi ha tutti i conti in regola e proprio in questi gironi la società sta procedendo al pagamento dei propri fornitori. L’unico dato in negativo è quello che riguarda alcuni importi dovuti all’erario in funzione di una richiesta di rateizzazione avanzata dall’U.S. Grosseto. Tale importo ammonterebbe a circa 2,9 milioni di euro, rateizzati in 7 anni, ovvero poco più di 400.000 euro all’anno. Il Grosseto però ha a bilancio anche circa 1.000.000 di euro di crediti vantati nei confronti della Lega e percepibili dalla cessione di giocatori attualmente in rosa. Alla luce di quanto, appare difficile credere che la cessione della società sia bloccata dalla presenza dei debiti. Sarebbe molto più plausibile che tale impedimento derivasse dall’eventuale mole di contratti in essere con giocatori, tecnici ed altri elementi dello staff. Fortunatamente la società biancorossa è libera sotto questo aspetto e chiunque decidesse di acquistarla non si troverebbe appunto a dover sborsare fin da subito enormi quantità di denaro per il pagamento del monte ingaggi. Dopo la retrocessione dalla serie B, la società ha avuto la capacità, oltre a quella di mantenere in vita la squadra, di togliere dal bilancio tutti quei costi che non erano compatibili con la nuova categoria. Non a caso molte sono le società che dopo una retrocessione dalla serie cadetta, finiscono per fallire proprio a causa dei notevoli costi e degli ingaggi proibitivi per la categoria, che rimangono sulle spalle e che non possono essere affrontati con gli introiti di un campionato di Lega Pro.

Manuel Pifferi è un geometra di professione con una profonda passione per i colori biancorossi. È colui che ha ideato e realizzato il portale Biancorossi.it, oggi testata giornalistica registrata, divenuta nel tempo un punto di riferimento per i tifosi biancorossi. Iscritto all’Albo dell’Ordine dei Giornalisti come pubblicista dal 2013, ricopre anche ruolo di Direttore Responsabile.