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Abbiamo lottato su ogni pallone come fosse l’ultimo.
Ci siamo aiutati in ogni zona del campo.
Nessuno è stato lasciato solo.
Abbiamo ringhiato sugli avversari per novanta minuti.
Determinazione e fermezza anche a palla lontana.
Non abbiamo rinunciato a nessun “faccia a faccia”.
Negli occhi e nei volti, la convinzione e la consapevolezza della nostra forza.
Nessuno spazio a crepe in cui far incuneare il timore della disfatta.
Li abbiamo sconfitti nei particolari, prima ancora che nel gioco.
Questo in campo.
Poi, gli spalti.
Solo in nostri cori.
Solo le nostre voci.
Solo la nostra gente.
Solo le nostre bandiere.
Accarezzate dal vento.
Avrei voluto stare lì.
Lì con loro.
Ho avvertito distanza.
Avrei voluto…
Arrivano tre telefonate.
E’ la voce di uno dei protagonisti, da sempre, dell’epopea biancorossa.
Le altre due sono pezzi grossi di ritorno da Pisa.
Alleviano il rimpianto.
Mi fanno sentire “parte”.
Trasmettono della roba contagiosa.
Roba che mi si insinua sotto pelle.
E lì resta.
Perché poi, alla fine, quello che conta sono le emozioni.
Perché poi, alla fine, quello che conta, non è vincere o perdere, ma solamente come lo fai.
Sostenere lo sguardo.
Serrare la mascella.
Non un passo indietro.
Solo per te.
Grifo.

T&GO

Roberto Bongini

One thought on “Non un passo indietro

  1. pero’ il titolo non mi piace…..”non un passo indietro” fu issato dalla curva degli amici ladronici una decina di anni fa……si potrebbe cambia’?

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