Domenica pomeriggio, gli ultimi ritardatari prendono posto. La tribuna si sta pienando, cosa impensabile qualche mese fa in una giornata del genere. Lo speaker annuncia come un capostazione la formazione dell’Olbia, prima di urlare ” FC GROSSETO ” e lasciar acclamare come degli eroi gli undici torelli biancorossi.
Lo stadio si accende e ancora non è successo niente.
L’avversario sulla carta ha qualità da vendere, lo lascia intravedere sin dai primi minuti, ma le speranze dei sardi si infrangono contro le magie di Zotti e i miracoli di Lanzano.
C’è solo il tempo per un sussulto, quando negli ultimi 10 minuti, con un gol su rigore dubbio , un palo e qualche intervento fuori dall’ordinario di Lanzano, gli ospiti, mai domi, tentano di alzare la testa.
Ma il Grosseto ha imparato anche a resistere e soffrendo ma con cinismo e senza paura di spazzare via qualche pallone, arriva al triplice fischio, portando a casa tre punti d’oro.
Finisce la partita.
Lanzano lascia il campo per primo, saluta il pubblico, sorridendo. Dietro tutti gli altri, con Zotti che va a prendersi il pallone della tripletta. E mentre lentamente più di 2000 persone lasciano lo stadio, anch’io me ne vado dalla tribuna, con la sensazione sempre più forte che qualcosa è davvero cambiato.
E’ cambiato nelle persone, non più divise intorno ad una proprietà lontana dalla squadra.
E’ cambiato nella squadra, fatta di gente che si aiuta e vuole emergere, ma senza rivalità ed egoismi.
E’ cambiato anche il campo, domenica dopo domenica sembra che si stia risvegliando dal suo grigiore da oratorio.
E questa è una bella vittoria, del Grosseto e dei Grossetani.
Questa splendida domenica è volta al termine, ma la testa è già a mercoledì per altri 90 minuti di passione.