Sono trascorsi ormai più di due mesi da quando Max Pincione è arrivato in Maremma ma ancora oggi in molti continuano a domandarsi perché l’italoamericano che commercia diamanti, abbia scelto proprio Grosseto. In questi giorni è uscita la notizia, di cui la maggior parte dei tifosi era già a conoscenza, che riguarda l’accusa per banca rotta fraudolenta dalla quale Pincione dovrà difendersi in Tribunale e risalente a quando era ancora presidente del Pescara.
Non è mia intenzione raccontarvi quali siano le vicende legate a questa accusa, ciò che vorrei raccontarvi invece è perché Max abbia scelto proprio i colori biancorossi. I motivi principali sono da ricercare proprio nella precedente esperienza pescarese e in ciò che non ha funzionato. La voglia di rivincita, la voglia di rimettersi in gioco ma, soprattutto, la voglia di dimostrare a tutti chi è veramente Max Pincione, sono questi i motivi che lo hanno spinto a cercare una nuova società, pulita, libera da qualsiasi tipo di debito ma, soprattutto, senza la presenza di alcun socio al quale dover rendere conto. Del resto Max i soci li aveva già e visto il loro potenziale economico, non aveva certo bisogno di altri investitori. Ad onor del vero, prima di approdare a Grosseto, di squadre Pincione ne ha trattate altre ma nessuna di queste rispondeva ai requisiti minimi indispensabili per poter imbandire una trattativa seria. La chiamata da Grosseto è arrivata sul filo di lana, a pochi giorni dal termine ultimo per potersi iscrivere, ma questa è una storia che già conoscete.
Da oggi dunque i tifosi del Grosseto e il loro nuovo presidente hanno qualcosa in più in comune, ovvero la voglia di rivincita, la voglia di riprendersi qualcosa che gli è stato ingiustamente tolto.