E’ di Pietro Zotti la copertina settimanale in casa Grifone. Il fantasista arriva dopo la seduta in piscina, atto dovuto all’infortunio muscolare, che lo ha costretto a saltare la trasferta di Muravera e da cinque giorni lo vede allenarsi a parte. “Domani farò un eco controllo – specifica Zotti – se l’esito sarà positivo mi metterò a disposizione della squadra e del tecnico. Non avevo mai subito un infortunio di questo genere”. Una prima volta dopo circa 460 partite sulle gambe. Occhiali sul naso, espressione assorta, il numero dieci raccoglie l’ennesimo quesito sulla dipendenza del Grifo dai suoi piedi vellutati. “No, le manovre dipendono da ogni singolo giocatore, ognuno lavora per l’organico, per la partita, per lo scopo finale. Domenica scorsa, senza il sottoscritto, tutto questo è ampiamente dimostrato. Personalmente considero i miei compagni tutti titolari. Le scelte finali dipendono esclusivamente dal tecnico”. L’impressione è che Zotti non parli volentieri di se stesso, ma deve farlo rispondendo alla considerazione che le attenzioni su di lui sono molteplici. “Sento molti occhi che mi guardano, avverto tante aspettative intorno alla mia figura. Resto tranquillo in un ambiente che valuto caldo come tifoseria, caldo e ricco di speranze. A Muravera c’erano i nostri portacolori, tra di loro tante ragazze, non avevo mai visto una cosa del genere in un viaggio lungo e complicato come quello. Per quanto riguarda il gol – prosegue Zotti – non me ne faccio un vanto, per me può segnare anche Lanzano, importa la società, il suo cammino. Vi dico che sono stato l’ultimo a firmare per la Fc, mi davano per bollito senza considerare che chi nasce al sud ha nel sangue qualcosa di speciale per il calcio. Ringrazio Iapaolo per avere creduto in me”. Per conseguenza il discorso cade sulle ragioni che hanno impedito a Zotti di andare in campionati maggiori. “Me lo chiedo sempre seduto sul divano a guardare le partite in tv. Nessuno mai mi ha catapultato tra i professionisti. Naturalmente qualcosa mi manca”. Rieti? “Una sconfitta amara, mai digerita, una lezione severa da una squadra, mi scuso con il Rieti, mediocre. Una brutta figura, che i nostri tifosi hanno capito e giustificato. Uno schiaffo salutare”. Arriva la Viterbese Castrense. “Gara con un fascino diverso dalle altre, sottolineata da una attesa coinvolgente. Per lo spogliatoio è una sfida da vincere per mettere maggiore distanza in classifica con una diretta concorrente al successo finale. Questo è primario”. Si parla di un premio partita per gli avversari. “Noi vogliamo fare un regalo alla gente e al presidente”. L’arrivo di Pincione è previsto per venerdì.
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