Scade l’autorizzazione temporanea per attività di spettacolo e il Grifone si ritrova senza casa. Incredibile, ma vero. Così la delicata trasferta di Arzachena si veste di abiti antichi pescati in un guardaroba considerato da tutti ormai rottamato, sepolto e archiviato tra le parentesi “massima disponibilità da parte dell’intero sistema chiamato città”. Incongruenze, negligenze, distrazioni si sono coaugulate dando vita ad una situazione alquanto paradossale, radente il comico o la disperazione, secondo i dettami personali. Di certo resta un’ amarezza di fondo non facile da scardinare, una sensazione di distacco e freddezza nei confronti della dirigenza biancorossa dopo una montagna di complimenti, ringraziamenti e le consuete, istituzionali promesse di amicizia e spirito di collaborazione ai massimi livelli. A nessuno è venuto in mente di alzare un telefono per ricordare al Grifone la imminente scadenza, di parlare o semplicemente fare un salto allo Zecchini anche per tirare qualche orecchio vista la dimenticanza. Nulla di tutto questo. Quindi la bomba, che ha lasciato di sasso chiunque segua le vicende biancorosse e fatto sorridere amaramente il resto della città. L’unica via rimasta accessibile è quella che porta alla veloce risoluzione della questione evitando il trasloco dell’ucellaccio in altri stadi. Da evitare il rimbalzo di colpe, il teatrino stantio del “io ho fatto”, “io ho detto”, “io non c’ero”.
One thought on “Grifone senza nido e senza affetto”
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E’ impensabile come un pezzo di carta straccia debba avere un effetto cosi dirompente sulla pragmatica. Purtroppo l’Italia vive sulla burocrazia che e’ un’arma che i politici di qualsiasi colore o status si riservano frequentemente per dirigere la massa.Sono convinto che la logica prevarra’ sulla burocrazia che e’ l’antitesi del fare
Domenica credo e sono convinto che il nostro stadio sara’ pieno di tifosi che vorranno vedere il grifone e non pezzi di carta straccia. Vimcenzo Di Giulio