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Era quasi metà ottobre quando il Grifone planò a Muravera per prendersi l’intera posta in palio (1-3). I tre centri furono timbrati da Nappello, Olivieri e Palumbo dal dischetto. A quel tempo la capolista si chiamava Ostiamare (18) inseguita da Albalonga, Grosseto e Arzachena (17). Più indietro Rieti (14) con la Viterbese Castrense (13) attuale capoclassifica. Il Muravera, adesso a quota 25, è l’ultimo ostacolo prima della partitissima del 28 febbraio in programma al Rocchi la prossima settimana. Mentre l’istinto e il cuore passeggiano già intorno all’impianto di Viterbo, la ragione invita a partecipare in massa alla gara con i sardi, a considerarla sfida acuta dove niente è scontato. Il successo di Genzano, pur portando una positiva ventata di sorrisi, non ha, e non poteva, evidenziale un Grifone in salute. Primo tempo negativo con inserita la classica papera collettiva in occasione del pari dei padroni di casa, ripresa più corposa incorniciata da due reti di altrettanti difensori. Orlandi e Bifini hanno avuto una settimana piena per prendere in mano l’uccellaccio, capirne i difetti, accarezzarne i pregi, discuterne con la rosa, predisporre correttivi, analizzare il buono e il cattivo. Oggi pomeriggio allo Zecchini i due tecnici hanno valutato l’insieme durante una partita a tutto campo servita per la fase di avvicinamento alla formazione partente di domenica prossima. Formazione che deve tenere conto della squalifica di Olivieri, il rientro di Palumbo dopo aver scontato un turno da cattivo e, forse, delle diffide di Zotti, Lavopa e Di Gennaro. Questo 25esimo turno di campionato, secondo del personale campionato biancorosso, ha una sola validità: vincere. La sottolineatura non è superflua, è una precisa prerogativa per non perdere mai di vista il compito caduto sulle spalle del Grifone e dintorni. Prendersi un successo e attendere buone notizie dai vari terreni in cui sono impegnate le concorrenti. Ma il campo principale resta lo Zecchini l’essenza primaria resta il Grifone da cui si aspettano segnali incoraggianti sul piano del gioco e della concretezza. I pratica il Grifo lotta con gli avversari e con se stesso.

Giancarlo Mallarini