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Sono giorni senza il Grifone negli occhi, senza i suoi rumori e battiti d’ala. Lo Zecchini ermetico non piace molto, ma il popolo si adegua. In solitudine. A bilanciare l’ago della bilancia ecco la campagna elettorale per il comune dove tutti hanno in tasca verità e risoluzioni, idee, messaggi, visioni celestiali per il futuro. Il calcio si rintana, la politica rilascia le proprie scie diventando una multi sala sempre aperta e noiosa. Contrapposizioni, incroci a raso. I candidati hanno a disposizione pochi giorni per entrare nella mischia di Viterbese Castrense – Grosseto dettando annunci strappa lacrime, proiettando i colori biancorossi in cielo e, perché no, nella serie A di domani. La cassa di risonanza del pallone fa gola a tutti, è dolce come nutella, crea spazi, superiorità numerica, densità in mezzo. Senza Grifone è una settimana di attesa al buio, un contare fino a 2.000 con il viso rivolto al muro. Con le amministrative in scadenza è una settimana di grande divertimento, uno show continuo, una fiction vista per mezzo secolo. Se il calcio, purtroppo, è uno sport che ha perso dignità e credibilità con scandali a destra e manca, la politica ha fatto meglio raggiungendo la vetta della classifica con grande meriti. Il popolo attende di rivedere il Grifo e si augura sette giorni di silenzio stampa anche da parte della politica. Sarebbe una gratificazione per tutti, un sollievo per le orecchie e la testa.

Giancarlo Mallarini