Ennesima sofferenza. Il Grifone segna due volte, si fa riacciuffare, quindi chiude, in dieci, la gara con l’Arzachena pareggiando i quattro ceffoni ricevuti all’andata. Una traccia ormai conosciuta, un percorso familiare, segno evidente che la squadra è questa. Orlandi la vede in maniera leggermente diversa: “Dopo il 2-2 non ho notato il rilassamento visto in altre gare, non ho percepito ansia tra i giocatori. Al contrario si è continuato a produrre gioco e costruire buone opportunità, quelle necessarie per ottenere il successo”. Il doppio cambio al 22’ della ripresa è stato risolutivo. “Ho inserito Vaccaro come interno di centrocampo – spiega Orlandi – e aggiunto Zotti perché serviva una pedina con le sue qualità. Questo significa, pur mantenendo l’equilibrio generale, saper variare il nostro atteggiamento a gara aperta. Queste sono le risposte che cercavo. Peccato per l’ennesimo gol subito su calcio piazzato e a difesa schierata. Per me il penalty è stato eccessivo. Adesso arriva la sosta ed è un peccato, preferivo la continuità. Non gradisco questa frammentazione”. Lavopa: “Ringrazio Zotti per l’ottimo assist che mi ha fornito in occasione della mia rete, che dedico alla mia ragazza Francesca. Oggi siamo stati bravi a crederci fino al termine senza accusare spegnimenti al motore. Dal campo non ho avuto l’impressione che fosse rigore l’intervento su Sanna. Davanti ci sono ancora 7 finali, non abbiamo perso le speranze e ci vogliamo provare fino in fondo”. Zotti: “Speravo di entrare in campo sul 2-0 per amministrare con i compagni il risultato. Mi sentivo bene fisicamente e avevo una gran voglia di esserci dopo Viterbo. Credo di avere portato in dote la mia esperienza nel gestire la coda no facile della sfida. L’Arzachena è sempre una squadra ostica e difficile. Questa volta ha prevalso la nostra migliore tecnica”. Di Giorgio: “Nell’intervento su Sanna avevo l’intenzione di cercare il pallone. In effetti l’ho toccato ma nello slancio ho messo giù l’attaccante. Era importantissimo il successo e lo abbiamo messo nel cassetto con merito”.
Nessun componente dell’Arzachena si è presentato sala stampa. L’addetto stampa dei sardi ha parlato di “una protesta per l’atteggiamento verbale di alcuni pseudo tifosi nei nostri confronti”. Di concreto resta una plafoniera e un tubo al neon rotti con un pugno dalla squadra sarda.