Nel 31esimo atto di campionato il Grifone dovrà fare a meno di Lavopa e Torri. Il primo è stato fermato dal giudice sportivo per una giornata, il secondo non ha recuperato dalla noia muscolare riapparsa subito dopo la rete vincente a San Cesareo. “Un gol pesante il suo – ricorda il tecnico Orlandi – una firma in rilievo. Tutto merito di questo ragazzo dal carattere propositivo, una figura seria, sorridete. Sono dispiaciuto per lui. Nella nostra faretra ci sono frecce importanti per alternative valide a queste mancanze”. Orlandi spiega: “In settimana abbiamo provato situazioni nuove andando anche a modificare le qualità personali di giocatori pronti ad assumere un ruolo diverso da quello naturale. Un lavoro qualitativamente robusto dove no è stato trascurato il profilo dell’attenzione e della corsa. Siamo interessati a vincere. Mi attendo una partenza sullo stesso piano di San Cesareo dove siamo stati bravi a conquistare il terreno di gioco. Purtroppo le nostre lacune hanno modificato l’andamento della trasferta ed è occorsa tutta la voglia, la rabbia e la determinazione della squadra per toccare il traguardo. Vorrei un complesso più cinico negli ultimi 20 metri. A tratti i ragazzi hanno la netta convinzione di essere più forti andando alla ricerca di azioni stilisticamente perfette quanto eleganti”. Il Budoni? “Altra insidia. Ricercano la sicurezza di classifica, desiderano togliersi dalla situazione precaria. In più sono vivi con la voglia di mettersi in evidenza. La differenza di blasone esiste ma in campo i valori possono appiattirsi. Più ti avvicini al traguardo, più le gare facili si dimostrano difficili e viceversa”. Per Orlandi nuova nottata di riflessioni: “Quando arriva il giorno poi – termina il tecnico – i consigli del buio possono essere stravolti”. Dura la vita dell’allenatore.
