Un fine settimana di festa per la Curva Nord grossetana si è appena concluso. Tutti lì quelli che il Grifone lo portano nel cuore dalla mattina alla sera, con il bello e il cattivo tempo, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché morte non li separi.
“C’era poco da festeggiare” diranno alcuni di voi. E invece no, miei cari, perché mai come quest’anno si festeggiava la Passione, quella con la P maiuscola, privata di ambizioni di classifica e di campionato, denudata di ogni orpello e aspettativa: la Passione che ti lega a questa squadra e a questi colori semplicemente perché è la tua, quella della tua città e della tua gente.
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In un clima di festa si sono mischiati il fumo dei fumogeni e quello della brace, le grida dei partecipanti al torneo con i cori da curva dei tifosi, la passione dei Grossetani con quella dei Viareggini. Si sono visti volti di giocatori che furono, gente vera e di cuore, gente di sostanza, alla quale la tifoseria è ancora legata a doppio filo. Loro non hanno mai tradito e si sono resi artefici di battaglie che oggi non si vedono più, senza mai togliere il piede. Loro hanno davvero onorato la maglia zuppandola di sudore e, per questo, sono le nostre radici. Le radici… Se ci pensate un attimo si riparte sempre da lì nei momenti difficili e, forse, quelle presenze non erano alla nostra Festa per caso.
Ma le nostre radici sono anche le nostre donne, in una tifoseria dove le ragazze contano tanto quanto gli uomini e, a ragione, forse anche qualcosa in più. Provate a chiedere al loro striscione, quello delle “Ragazze del Grifone”, quanti km ha percorso in questi anni e in quanti campi ostili sia stato appeso con infinito orgoglio. Non sarà difficile, poi, trovare le ragioni dietro ad un premio così carico di significato per i loro 10 anni di attività.
Lo “Zecchini” si è dunque popolato della gente che lo ama davvero, di quei personaggi che lo considerano una seconda casa e che su quei gradoni, su quell’erba, respirando quell’aria, rendono viva la passione e la tramandano di padre in figlio. Loro sono i padroni e loro comandano e solo a loro si deve rendere conto, con rispetto e devozione.
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Grazie a tutti dal profondo del mio cuore, al più anziano e al più giovane, a quello che ha fatto apertura e chiusura e a quello che è passato solo 5 minuti, a quello che è arrivato da vicino e a quello che è venuto da lontano, a quello che ha speso 5 euro e a quello che ne ha spese 100. Non so quale sarà il nostro futuro ma vedere, nonostante tutto, gente che ha ancora voglia di festeggiare mi dimostra quanto, in fondo, la serie non conti e come la passione vinca sulle promesse vane, sulla falsità, sull’arroganza e sulla supponenza. Domani scadranno i termini per la domanda di ripescaggio ma non preoccupatevi: il Grosseto siamo noi, non dimenticatelo mai e noi, senza ombra di dubbio, siamo già felicemente e meritatamente iscritti.