Chi questa mattina ha sfogliato la pagina sportiva di un noto giornale sarà sicuramente sobbalzato dopo aver letto le dichiarazioni del presidente Max Pincione. Probabilmente avrà pensato che la sua bella e ridente città, nota per la tranquillità della sua gente, fosse stata tutta d’un tratto spostata in qualche “campo caldo” del sud. Nel suo folle racconto, secondo Max Pincione, un gruppo di tifosi del Grosseto sarebbe stato costretto a chiedere il supporto della scorta per non incrociare i “pericolosissimi” Maremmani 1912. Vi assicuro che non stiamo parlando del Vernacoliere. Chi vi scrive era presente allo stadio ed ha passato l’intera giornata a non più di dieci metri dal settore riservato ai grossetani. Nulla di quanto riportato corrisponde a verità e fa male vedere scritto tutto questo, essere additati come una tifoseria pericolosa, minacciosa, che terrorizza addirittura i propri concittadini. Quei ragazzi che oggi compongono il gruppo dei Maremmani 1912 li abbiamo visti crescere all’interno della Curva Nord. Alcuni di loro ha proseguito la passione per quel movimento, tramandata dai propri padri. Se ne possono condividere o meno le scelte, le posizioni e i modi di fare, ma arrivare a criminalizzarli attraverso il raccontando di fatti mai accaduti, questo no non possiamo e non dobbiamo accettarlo. A Sestri Levante era presente un altro noto tifoso, l’avvocato Antonio Fiorini, il quale ci ha inviato la lettera che di seguito integralmente vi riportiamo.
[blockquote style=”3″]Lettera di Antonio Fiorini:
«A seguito delle dichiarazioni del Presidente della F.C. Grosseto Max Pincione riportate dall’edizione di Grosseto del quotidiano fiorentino, ho deciso di precisare che il sottoscritto, presente con almeno un’altra decina di tifosi grossetani estranei ai Maremmani 1912 non ha assistito a nulla di quanto riferito dal massimo dirigente della società, né ha avuto il minimo sentore di tensioni fra i tifosi. Siamo andati a Sestri in quattro e, arrivati allo stadio, abbiamo acquistato il biglietto per la tribuna centrale esclusivamente perché le condizioni atmosferiche variavano dalla minaccia di un temporale all’improvviso sole cocente ed abbiamo preferito collocarci nel settore munito di tribuna coperta, peraltro adiacente al settore dove si trovavano i Maremmani 1912 soltanto per seguire la partita al riparo. Non solo, ma sia durante l’intervallo che alla fine della partita ci siamo intrattenuti normalmente con altri tifosi per commentare la prestazione negativa della squadra senza un minimo screzio. Non è un caso se nessuno dei rappresentanti della comunicazione presenti nello stesso settore non abbiano riportato nulla di particolare nelle cronache del giorno dopo e si siano limitati a parlare della partita. Deve essere chiaro che, per quanto le posizioni della tifoseria nei confronti della società siano alquanto variegate, i sostenitori biancorossi sono unanimi nel rispettare coloro che, in nome della stessa fede biancorossa, ritengono di rapportarsi differentemente con la dirigenza. Una dimostrazione di maturità della tifoseria che dovrebbe servire di esempio anche alle “alte sfere”».
Firmato Antonio Fiorini[/blockquote]