Vi è mai capitato, dopo un periodo indefinito di intenso corteggiamento, passeggiate sulla spiaggia al tramonto e cenette romantiche, di steccare alla prima occasione di “intimità” con la donna di cui siete perdutamente innamorati? A me chiaramente NO, ma mi metto nei panni della coppia che ha vissuto questo momento: frustrazione, insoddisfazione, insicurezza… E l’interrogativo si insinua devastante tra i due piccioncini: tutto a posto…o forse no?
Ieri sera credo proprio che allenatore, giocatori e tifosi si sentissero tutti pressappoco così: c’è tanto amore reciproco, tanta convinzione, tanto affiatamento ma siamo andati (ancora) in bianco senza risolvere un gran che. Quel benedetto urlo dell’amico Paolo Marini che da tanto, troppo, tempo manca al “Carlo Zecchini”, non è risuonato nemmeno ieri. Paolo ha dovuto contenere il suo grido così come era già successo giorni prima al manipolo di supporters biancorossi che si erano recati a Piombino.
E’ un problema? Si e no, dipende da come vediamo la cosa.
SI, se consideriamo che la squadra è costruita per “uccidere” il campionato, se teniamo conto della voglia di vittoria che serpeggia in tutta la tifoseria e la dirigenza (ammesso che possa essere ancora fatta una distinzione), se vogliamo innescare un effetto esponenziale che segua la spietata legge, più vinci, più gente viene allo stadio, più sei motivato a vincere.
NO, se invece pensiamo che il campionato è appena iniziato e la squadra si deve rodare, se pensiamo agli indisponibili e ai giocatori che ancora non possono essere convocati, se consideriamo la “sfortuna” di una partita vissuta per 89 minuti in attacco che ha fruttato 0 punti.
L’amore reciproco tra squadra e tifosi è forte ma purtroppo, o per fortuna, il platonismo nella coppia ha le ore contate e anche l’amore ha bisogno di concretizzarsi in modo animale e carnale: manca ancora l’urlo, l’orgasmo di quella rete che si gonfia, la stanchezza fisica di chi esce dallo stadio dopo aver saltato di gioia per tutta la partita. Allora si che l’”Unione” non sarà semplicemente “sportiva” ma anche mentale e fisica, e solo allora sarà perfetta, facendo da preludio all’annata che tutti (e non prendiamoci in giro) ci aspettiamo, un’annata fatta di gioie, soddisfazioni e godimento.
E’ un lunedì nero cari amici biancorossi e proprio per questo vi voglio lasciare con la frase più bella che ho sentito in tribuna stampa ieri sera, per voce del nostro buon Gorelli: “Ora vado a casa e picchio la testa in tutti i muri!”. A me ha restituito un po’ di buon umore e fiducia per il futuro: l’amore c’è ancora tutto e dall’amore possono nascere solo cose belle, basta saper aspettare (non troppo per favore) e rimanere fiduciosi.
E che l’urlo di Paolo possa accompagnarci forte e costante per tutta questa stagione fino a venirci a noia.
Peace and LOVE, AVANTI GRIFO!!!
di Giacomo Spinsanti
Anche se sussistano attenuanti, come arbitraggio discutibile e sfortuna, quello che è accaduto l’altro ieri allo Zecchini non va assolutamente bene ed è difficilissimo da mandar giù. Il giorno della rinascita del Grifone, dopo cinque anni di pura sofferenza in cui si sono perse ben tre categorie (un’ autentìca catastrofe sportiva), è stato celebrato nel peggiore dei modi, con una prestazione che ha rappresentato una doccia fredda, anzi gelata sull’ entusiasmo dei tifosi che provava faticosamente a riemergere. È evidente che la modestissima categoria in cui ci troviamo non consente alternative: o s’ inverte immediatamente la rotta, o c’è il rischio di fare abortire subito il ritrovato feeling tra gli sportivi grossetani e la squadra, che poi vuol dire la società.
Mi associo all’articolo di Spinsanti ed al commento di Sesto, nel senso che noi tutti ci aspettiamo la vittoria del campionato, però secondo me non dobbiamo avere la presunzione di “pretendere” di vincere il campionato perché sulla carta siamo i favoriti, perché abbiamo fatto la serie B oppure perché consideriamo il campionato di eccellenza un torneo da dopo-lavoristi. Secondo me prima entriamo nell’ottica del campionato e meglio è. Mi spiego meglio, quattro o cinque anni fa il campionato lo ha vinto la Pianese mentre la super favorita Pistoiese arrivò seconda. Venti anni fa, il Grosseto arrivò secondo nonostante avesse in rosa dei giocatori come Bogi MIRCO PIERI Scorsini Valvani Bindi Sani Giannellli Mucciarelli e STEFANO FERRI tutti giocatori di categoria superiore, ma il campionato lo vinse il Cascina ed il Grifone raggiunse la categoria superiore tramite i playoff. Questo per dire che tutti i campionati sono difficili da vincere, però sono convinto che la squadra quando avrà recuperato tutti gli effettivi sarà molto difficile da fermare e comunque i conti li faremo a metà Aprile, quindi forza Grosseto senza se e senza ma.Avanti tutti insieme senza paura!