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Oggi il Grosseto gioca i quarti di finale della Coppa Italia di eccellenza toscana a Cenaia.
È un mercoledì lavorativo e gioca di pomeriggio alle 15:30.
Controllo se la danno su Sky o su Premium, ma niente, solo repliche di quel calcio minore della Liga Spagnola e della Premier League.
Controllo se la danno in diretta su Radio Rai, ma trovo solo un programma in cui parlano della borsa di Tokyo.
Guardo su Facebook se c’è qualche diretta, ma trovo solo foto di gattini e selfie.
Mi rassegno a non poterla ‘vivere’ in qualche forma immediata.
Ma d’altronde cosa pretendevo…
Poi un un raggio di sole squarcia le nubi del silenzio, Noemy (fotografa e collaboratrice di Biancorossi.it) manda un messaggio nella chat di whatsapp con una foto delle formazioni.
Lei è a Cenaia!!!
Chiediamo subito, gentilmente ma non troppo, di aggiornarci sul risultato. Accetta.
Dopo pochissimo arriva il primo gol del Cenaia.
Nel frattempo esco dall’ufficio e inizio il mio calvario quotidiano a passo d’uomo in mezzo al traffico congestionato della capitale.
Una leggera forma di depressione mi inizia ad assalire.
Poi altro messaggio … De Carolis ha pareggiato!!!
Urlo.
Qualche automobilista vicino mi guarda strano pensando … ‘aaah Roma gioca alle 20:45 che se urla questo???.
Il traffico è paralizzato e il Cenaia torna in vantaggio.
Cerco dell’alcool nel porta oggetti ma non trovo nulla che mi aiuti a fuggire da questa realtà ostile.
Mi viene in mente che nel portabagagli ci dovrebbe essere ancora un mezzo litro di olio per il motore…forse se bevo quello, chissà…
Ma il suono di un altro sms mi distrae da queste tentazioni.
Leggo.
Abbiamo nuovamente pareggiato!!!
Siamo ai supplementari.
Urlo.
Stavolta oltre a qualche automobilista anche un nutrito gruppetto di persone, in attesa dell’autobus, si volta ad osservarmi incuriosita.
Ma ho altro da pensare.
Inizio a fare i conti con l’orologio per calcolare quanto manca al triplice fischio.
Li ripeto mentalmente un paio di volte.
Squilla il telefono, è mia moglie, decido di non rispondere, manca troppo poco.
Mi sento un po’ in colpa ma mi riprometto di chiamarla alla fine della partita.
Forse.
Passano minuti in un silenzio assordante.
Poi un altro sms.
Ma non è testo, stavolta Noemy ha fatto un audio.
Spingo il play e la sua voce che ripete urlando ‘Invernizziiiiii, cosa si è inventato Invernizziiiiiiii!!!!!’.
Urlo.
La gente mi guarda come fossi scemo.
Gli spiego che tifo Grosseto?
Urlo.
La gente mi guarda con sospetto.
Gli spiego che abbiamo vinto a Cenaia?
Urlo.
La gente….
… e io urlo!!!

Quel messaggio lo risentirò molte volte prima di riuscire ad arrivare a casa.
Lo imparerò a memoria e mi dimenticherò di richiamare mia moglie.

T&GO

E tutti coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica (Friedrich Nietzsche)

Roberto Bongini

One thought on “Urlo

  1. Confermo, Evviva l’urlo, perché l’urlo per un gol del Grosseto, non ha prezzo, non distingue le categorie, quando viene del cuore (quello biancorosso) è sempre uguale: FRAGOROSO!
    Forza Grosseto, sempre e comunque, senza se è senza ma.

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