Loading. Please wait.

Dal cognome raro e facile da storpiare.
L’ho sentito chiamare Vignaduzzo, Vegnidazzo e Vegnadozzo.
Dall’aspetto strambo, con la cura minima e indispensabile dell’aspetto, tipico degli argentini.
Dalle movenze uniche.
In quasi cinquant’anni di calcio, mai visto nessuno che gli possa assomigliare.
Riconoscibilissimo proprio per tutto questo e oltre.
È sempre il primo che identifico quando entrano in campo, eppure non è biondo e neanche ha la chioma lunga.
Lui è semplicemente il bomber.
Il nostro bomber.
Dagli atteggiamenti sempre gentili che a volte stonano in questa categoria.
Vidi anche lui la prima volta durante l’amichevole di questa estate a San Donato.
Ero in tribuna con un amico grande tifoso, Enrico d’Istia, detto TAV.
Lo guardavamo incuriositi.
Perché lui suscita curiosità.
Era imballato, comprensibile in quel periodo dell’anno.
Arrivava sempre un po’ in ritardo, sempre un mezzo secondo dopo gli avversari, ma manteneva una calma olimpica, come se avesse la consapevolezza che prima o poi…
Infatti, poi, è arrivato un traversone in area e lui con una spizzata di testa non ha perdonato.
Sentenza.
Fu il soprannome che gli dette Enrico subito dopo.
Sentenza.
Mi piacque subito.
A Enrico anche più di me.
Più di una volta, nelle settimane successive ho sentito molti criticarlo.
Ed ogni volta che lo stavo per fare anch’io, mi sono trattenuto, preferendo dare fiducia e portare rispetto a quello che considero uno degli ultimi bomber appartenenti ad un calcio romantico.
Un calcio che non c’è più.
Ieri dopo le due zampate è corso sotto la rete, dai suoi tifosi.
Senza esultanze studiate allo specchio.
Lui è un vero, è un generoso.
Ha lo sguardo dolce.
Lui è lui, sempre, nel bene e nel male.
In un’paio di foto riconosco Enrico che, sporto sulla balaustra, urla la sua scommessa vinta contro molti.
Certo, essere raggiunti con un calcio di rigore assegnato in pieno recupero non si può definire il sogno di un tifoso.
Ma per me oggi il bicchiere è mezzo pieno.
Pieno di un vino rosso argentino, invecchiato bene, corposo e sincero.
Alla nostra salute, Matias!!!
Alla nostra salute, Sentenza!!!

T&GO

Roberto Bongini