Che poi di tutta una vita quello che vale la pena di ricordare, portarsi dietro, sono istanti.
Fotogrammi degli attimi che contano.
Quello che sta nel mezzo resta nell’oblio.
Il viaggio sarà lungo.
Il bagaglio deve essere piccolo.
Il resto sono solo zavorre.
Farò così anche per ricordarmi di ieri.
Tra le foto di Noemy scelgo quelle che infilerò nel mio zaino.
Prima foto.
Le squadre che escono dal tunnel sono tre.
Ci sono anche i Blue Soccer, ragazzi con diagnosi di autismo e difficoltà psicologiche e motorie.
Entrano tenendosi per mano con i calciatori del Grosseto.
Cipolloni indossa i guantoni e un bambino esita a stringere quella cosa grossa, ruvida e a lui poco familiare.
Ritrae la mano con espressione sospetta.
Cipolloni sorride mentre un signore, forse il padre, prova a persuaderlo con dolcezza.
La quotidianità in certe famiglie è un atto eroico.
Osservo e metto dentro lo zaino.
Seconda foto.
De Carolis ha il viso di un bambino.
La barba ancora deve insediarsi nel suo viso.
La foto lo ritrae mentre punta un avversario.
Ha la muscolatura delle gambe più matura rispetto al resto del corpo.
L’azione del terzo gol è geniale.
Lui incarna il nostro futuro.
E’ una mia scommessa.
Metto dentro anche lui.
Terza foto.
Gorelli.
Mastodontico, come la sua personalità.
Sta urlando qualcosa prima di battere una punizione.
Lo osservo attentamente.
Trovo delle somiglianze con Mandžukić anche se lui è il nostro Desailly.
Uno così me lo porterei anche in Lega Pro.
Può tornare sempre utile.
Dentro anche lui.
Quarta foto.
Vegnaduzzo.
E’ sospeso in aria, a pochi centimetri dalla sua fronte c’è il pallone che sta per spedire in rete.
I due difensori sono ancora con i piedi per terra.
Ha scelto il tempo giusto.
Attaccante di razza.
Più lo osservo e più mi rendo conto di come si affidi molto al fatto di passare inosservato per molti minuti della partita.
E’ come volesse essere sottovalutato.
Poi, all’improvviso, il colpo di grazia.
Apro lo zaino e con affetto ripongo anche lui.
Quinta foto.
De Carolis ha appena assistito Vegnaduzzo che anticipa il difensore.
E’ il terzo gol di “Sentenza”.
Per la proprietà transitiva raccolgo il pallone dalla rete e lo ficco dentro senza esitazioni.
Sesta foto.
La partita è finita.
La squadra ha appena terminato di mescolarsi l’anima con tutta la Nord.
Simone si avvicina a Vegnaduzzo.
Si scambiano qualche parola.
Il Vegna annuisce e si sfila la maglia.
Quel cimelio da oggi è proprietà di un piccolo grande tifoso del Grosseto che spesso ho intravisto allo stadio e in trasferta.
Piccoli gesti.
Grandi significati.
Dentro anche questa.
Butto un occhio all’interno dello zaino.
Sembra tutto in ordine.
Con un gesto deciso tiro la cordicella e faccio scattare le fibbie.
Lo soppeso.
E’ ancora molto leggero.
Sogghigno.
A giugno non lo sarà più.
T&GO