Un giorno morirò.
Sembra sia inevitabile.
Quel giorno vorrei che la gente mi ricordasse con una manciata di sorrisi e una sciarpa biancorossa.
E poi, non lo nascondo, mi garberebbe venissero spese due parole in mio ricordo.
Magari mio figlio e qualche amico, di quelli buoni.
Qualcuno con cui ho condiviso intimamente amicizia e amore, ma anche qualcuno con cui ho condiviso l’attaccamento per questa maglia.
Forse, per molti, quest’ultima cosa non significa niente, forse per molti quest’ultimo desiderio è futile.
Ma, evidentemente, per me non lo è.
Per me quella maglia significa molto.
In quelle poche parole, dette in chiesa, mi garberebbe fosse raccontato un aneddoto.
Ma non scelto tra quelli del periodo migliore della nostra secolare storia.
Vorrei un aneddoto dei nostri anni trascorsi nelle categorie più basse, quelle giocate nei campo dimenticati anche dal Dio del pallone.
Come quest’anno per intenderci.
Un aneddoto della prossima partita contro il San Gimignano, per esempio.
Una di quelle partite che “pesano”.
Una di quelle partite che “spostano”.
“Quella volta in cui andammo a San Gimignano e per tutto il viaggio di andata Roberto disse che avremmo vinto con un gol al novantesimo di ……….., cosa che puntualmente avvenne. Lui si che ci capiva di calcio altro che il TAV !!!”.
Non chiedo molto, solo questo.
E tu, che leggi questo articolo e che domenica avrai l’onere e l’onore di scendere in campo con la nostra maglia, fermati solo un istante a riflettere.
Noi prescinderemo sempre dal tuo impegno e dalla tua prestazione, perché quando tu smetterai di calcare quel prato verde, noi ci saremo ancora.
Però una cosa la puoi fare.
Hai un’opportunità da cogliere.
Puoi entrare definitivamente nelle nostre vite.
Puoi restare, marchiato a fuoco, nei nostri ricordi.
Tu puoi prenderti un posto nella nostra storia.
Per sempre.
Ecco.
Adesso entra in quel rettangolo verde e vai a conquistartelo.
Se necessario, con le unghie e con i denti.
E, forse, il giorno in cui non ci sarò più, tra circa cento anni (!!!), quell’aneddoto letto in chiesa conterrà il tuo nome.
Domenica è una di quelle partite che vinci prima di entrare in campo.
La vinci nei giorni e negli attimi che la precedono.
La vinci dentro te stesso.
Nella tua testa.
Nel tuo cuore.
La vinci con una notte insonne.
Domenica la storia ti attende.
O forse no.
Dipende tutto da te.
T&GO