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Quindi mercoledì scorso la squadra, seguita da un manipolo di, quanto mai, originali tifosi, si è andata a prendere, con autorevolezza, la qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia di Eccellenza.
Impressionante la personalità con cui tutta la squadra ha approcciato a questo importante snodo della stagione facendo sembrare semplice ciò che non lo era affatto e straordinario (per chi come me lo ha vissuto) il cordone ombelicale che hanno creato alcuni nostri tifosi per comunicare attraverso i social l’andamento della partita.
E’ antipatico fare nomi ma Alessandra alla parte tecnica ed Eddy alla telecronaca sono un duetto che ci invidia anche SKY.

Poche ore prima il San Gimignano capitolava in casa contro il, sempre ostico, Poggibonsi.
Anche in questo caso molto apprezzati i puntuali aggiornamenti che Cartesio ci forniva via social.
E’ sempre antipatico guardare in casa degli altri, pazienza, per stavolta, ce ne faremo volentieri una ragione.
Fiato sul collo e non molliamo un c ….. vabbè, non molliamo niente!!!

Pochi giorni prima, in una stanza di albergo ad Udine, se ne andava Davide Astori, ragazzo giovane, padre di una bambina e capitano della Fiorentina.
E’ sempre antipatico fare le classifiche, come Dani Alves dico solo che certe morti colpiscono l’immaginario collettivo più di altre perché certi personaggi entrano quasi quotidianamente nelle nostre case e questo fa si che, anche se non li conosciamo personalmente, li sentiamo più vicini, più intimi.
Non so se è giusto, non so se in tutto questo c’è una morale, ma è così.

Un mese prima arrivava, a Grosseto, Andrea Danesi, tra diffidenza generale (anche la mia) e affetto mortificato (anche il mio) per il nostro ex capitano.
Le sue prime “uscite” sono state considerate infelici, e forse per certi versi lo sono anche state, ma molto probabilmente servivano per rompere vecchi consolidati equilibri, al fine di crearne di nuovi, più congeniali alla sua visione di calcio, spogliatoio e rapporto con la stampa.
Mi da l’impressione, in una sorta di bilancio del primo mese, di aver parlato poco con la lingua e tanto con i fatti.
E’ evidente, a mio modesto parere, la sua capacità di plasmare, modellare e forgiare il materiale umano a sua disposizione.
E’ sempre antipatico interrompere rapporti professionali con persone di cui nutri profonda stima ma questa sembra proprio una di quelle vote in cui farlo è stato doloroso ma necessario e fruttuoso.

T&GO

Roberto Bongini