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Qualcosa si è rotto.
Nelle ultime due uscite la squadra ha smarrito la rabbia agonistica e la forza mentale che avevano contraddistinto le precedenti prestazioni.
Contro l’Urbino Taccola e il Massa Martana siamo tornati a soffrire della sindrome del “braccino corto”.
La capacità di imporre il proprio gioco, attraverso un pressing molto alto e buone trame di gioco, è venuta palesemente meno.
Tra i vari confronti che ho avuto la spiegazione che più sposo è quella di una difficoltà evidente che ha la squadra a sostenere una crescente pressione ambientale.
All’avvicinarsi di appuntamenti importanti viene meno la capacità di saperne gestire aspettative e tensioni.
Per chi, come me, crede fermamente nel legame tra forza mentale e prestazione atletica questa carenza è, senza tanti giri di parole, molto grave.
Nei prossimi venti giorni ci giochiamo tutte le nostre possibilità residue di restare in gioco per un posto in serie D.
In campionato affronteremo due partite durissime contro Poggibonsi e Cuoipelli.
Fra le due partite ci sarà il ritorno dei quarti contro il Massa Martana.
Se le cose non dovessero andare bene ci ritroveremmo fuori dai playoff (il distacco dal San Gimignano potrebbe essere tale da escludere la nostra compagine dalla partecipazione alla fase finale) e fuori dalla Coppa.
La squadra approccia a questo momento cruciale della stagione in una condizione generale precaria.
E, per essere sempre molto chiari, anche la tifoseria non sta messa meglio.
Le ultime uscite, casalinghe e non, hanno visto un calo significativo di presenze.
Insomma, la situazione non ha preso una bella piega.
Dobbiamo ritrovare tutti, dalla squadra all’ultimo dei tifosi, la determinazione necessaria a centrare il nostro principale obiettivo stagionale.
Ci sono tre zone distinte per responsabilità e competenze.

Lo spogliatoio.
Qui mi aspetto un contributo significativo da parte di Mister Danesi e Simone Ceri.
Loro hanno le competenze e le personalità giuste per poterci riuscire.
Loro due possono, nelle segrete dello Zecchini, far risuscitare nei cuori di questi ragazzi lo spirito guerriero necessario ad affrontare questo ultimo decisivo tratto di stagione.
Ci devono provare.

Il campo.
Questo è il campo di battaglia.
Ci accedono solo i soldati, i guerrieri.
La vittoria passerà per il coraggio dei singoli e la compattezza del gruppo.

Gli spalti.
Nelle ore successive alla fine della partita col Massa Martana, mentre leggevo in rete opinioni sfiduciate e nichiliste (alcune condivisibili), mi arrivavano un paio di messaggi che, senza lasciare spazio a incertezze, convocavano tutti per la trasferta di Poggibonsi.
Messaggi che mi hanno ricordato come, finite le critiche, il principale dovere del tifoso è esserci.
Punto!
Messaggi che mi hanno fatto venire la pelle d’oca.
In questo mondo sempre più prezzolato la parte migliore restano loro.
Il calcio sono loro.
Grosseto sono loro.
Gli unici in grado di scuotermi dal torpore dello sconforto.
Gli unici per cui vale ancora la pena di esserci.
Gente di curva.

T&GO

Roberto Bongini

2 thoughts on “Gente di curva

  1. A me sembra che purtroppo, proprio quando dovevano venire fuori i cosiddetti attributi, stia venendo fuori uno sbracamento generale. Dal campionato c’è ben poco da aspettarsi ormai e niente di strano che i playoff non di disputino proprio. Rimane l’ultima spiaggia della Coppa Italia, ma se l’andazzo è quello delle due ultime due gare, le prospettive sono agghiaccianti…insomma bisogna mettere in preventivo di ritrovarsi ancora una volta a fine stagione, come puntualmente accade da sei anni a questa parte, con un pugno di mosche e le ossa rotte. Stando così le cose, non mi meraviglio che inizi a serpeggiare tra gli sportivi grossetani sfiducia e disaffezione. Comunque speriamo bene, stringiamo i denti e andiamo avanti, che altro possiamo fare ?

  2. Sesto, hai detto bene, dobbiamo stringere i denti ed andare avanti.
    Forse la caratteristica principale della nostra squadra è stata proprio la discontinuità, quindi mettiamocela tutta, la coppa è senz’altro l’obiettivo principale, ma dobbiamo tenere aperta anche la via dei play-off.
    La ns. squadra è composta da calciatori di esperienza e di qualità e nelle partite “secche”i è un aspetto da non sottovalutare e poi abbiamo la miglior difesa del campionato, io penso che dobbiamo ripartire da queste certezze che unite al recupero degli infortunati e delle squalifiche può essere determinante in questo finale di stagione. Forza Grosseto, forza ragazzi, una partita per volta, un pallone per volta!

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