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Noi viviamo un’epoca in cui il progresso cresce speditamente, anche in direzioni sbagliate.
Viviamo immersi nella tecnologia e in città che ti tolgono il fiato.
Tutto questo ci ha allontanato dalla natura e dai suoi ritmi.
Ma la brace dell’istinto che arde dentro di noi non si è spenta del tutto.
L’istinto alla procreazione, l’insofferenza alle imposizioni, la ricerca continua di un obiettivo da raggiungere, la dipendenza dall’adrenalina, sono solo alcune delle emozioni che testimoniano che quella fiamma è ancora viva.
Noi uomini abbiamo sempre agito in gruppo, nella preistoria per procacciarci il cibo, per conquistare nuove terre e difendere le nostre, per costruire città e infrastrutture.
Tutto quello che siamo lo abbiamo raggiunto sempre insieme.
Noi siamo indiscutibilmente un animale da branco.
La storia dell’uomo lo insegna.
Noi siamo ancora, nonostante tutto, cacciatori di emozioni.
E se toccati nelle corde giuste possiamo risvegliarci dal torpore per andare a riprenderci quello che è nostro.
Oppure ci possiamo far assalire dai dubbi e dai timori e rinunciare, vivendo un vita di rimpianti.
C’è un bel film sul popolo scozzese in cui il loro condottiero William Wallace parla al suo esercito poco prima di una decisiva battaglia.

“Siete venuti a combattere da uomini liberi e uomini liberi siete: senza libertà cosa farete? Combatterete? Certo, chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po’… Agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere l’occasione, solo un’altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!” – William Wallace

Avrei molto altro da dire.
Anzi no.
Non ho altro da dire e non ho altro da scrivere.
Certe cose non si possono spiegare.
O ce l’hai o non ce l’hai.

T&GO

Roberto Bongini

One thought on “Cacciatori di emozioni

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