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Caro Babbo Natale,
mi chiamo Grifone ed ho 106 anni.
Certo rispetto a te sono un bambino e come tale ho deciso di scriverti anche io una letterina con un po’ di richieste che ti elenco di seguito:

  • vorrei che chi gioca con la mia maglia non cammini con la testa bassa per fare attenzione a dove mette i piedi ma abbia quel pizzico di follia per alzare lo sguardo. Meglio vivere con il pericolo di una storta guardano in alto che sopravvivere integri senza avere mai visto il cielo
  • vorrei che la gente mi venisse a trovare di persona, come si fa con i vecchietti come me, una telefonata ogni tanto o un messaggio uozzappe (o come si chiama quella diavoleria che adesso usano tutti) non bastano. La solitudine per noi ultracentenari è la peggior piaga. Mi accontento di un paio di visite al mese.
  • vorrei che i miei tifosi non si scoraggino ma continuino ostinatamente a cercare il “contagio” tra la gente. Sono i miei unici apostoli. Se mollano anche loro c’è il rischio che finisco pure io sulla croce.
  • vorrei che quei due bravi omini che in questo momento gestiscono l’Unione Sportiva trovino sotto l’albero un enorme pacco con dentro tanti sponsor. Non tanto per loro, quanto per la salvaguardia dei nostri testicoli.
  • vorrei che il Siena e il Livorno, due cari amici miei, mi venissero a trovare e magari si trattenessero pure loro per qualche tempo nella stessa nostra categoria. Ci faremmo compagnia.
  • ma soprattutto vorrei che chi adesso allo stadio non c’è più vivesse per sempre nei nostri ricordi. Non ci dovrà essere partita durante la quale non ci penseremo almeno per un secondo. Viviana, Francesca, Lollo e Paola, solo per citarne alcuni, soffiano ancora forte su quel pallone quando si trova nei pressi della linea di porta avversaria. Non li possiamo vedere ma loro sono lì con noi.

Ho terminato e sono anche un po’ stanco.
È una lista lunga ma è anche la prima volta che ti scrivo in più di un secolo.
Sono sicuro che capirai.

P.S.: un giorno, se ci incontreremo, ti racconterò di quando durante un volo incrociai quella vecchietta amica tua. Quella con la scopa. Le chiesi il desiderio di mandarmi, almeno qualche anno, nell’eccellenza del calcio.
Simpatica, ma di calcio un ci capisce una sega.

T&GO

Roberto Bongini

One thought on “Caro Babbo Natale

  1. Chapeau a tanta passione, fantasia creativa ed originalità, come non condividerla punto per punto, speriamo che Babbo Natale abbia un pensiero anche per noi, io però una richiesta la modificherei, per quanto riguarda il Siena ed il Livorno, sarebbe meglio che noi andassimo a trovarli, perché l’eccellenza di bello ha solo il nome e non vedo l’ora di arrivare a primavera e lasciarmsla alle spalle, questa volta spero per sempre.

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