Davanti c’è la tribuna dell’Elmi, è colma di biancorosso, calore e orgoglio. E’ il giorno atteso, voluto, conquistato. Oggi anche la matematica deve essere alleata del Grifone, si avverte l’emozione antica, quella che ti martella sulla testa, conquista il cuore, ti alza all’ennesima potenza. Padova è lontana, ma il canto che si alza dalla tribuna possiede la stessa, identica intensità e amore. E’ il giorno del riscatto sportivo, e non solo. Questa è la cronaca delle emozioni, quella sportiva può attendere, è la storia di vibrazioni, di nodo in gola, di pianto e gioia. Una festa, la nostra. Un’ora attesa con pazienza, trepidazione, speranze perse e riconquistate, un percorso non facile, una arrampicata sulla parete nord, durante la bufera. Oggi c’è il sole. L’inizio è delicato, Vanni, dopo un scontro, crolla in terra, intervengono gli addetti della Crocia Rossa, l’area piccola del Cecina raccoglie preoccupazione. Si cerca un medico, Vanni è ancora fermo in terra. L’altoparlante chiama un dottore. Partenza brutta, delicata, un pugno nello stomaco. Gioco fermo (8′). Vanni in barella lascia l’Elmi, per lui una gara durata 2′. Auguri all’uomo. Entra Molinari. L’urlo della tribuna risale in cielo cercando di cancellare l’ansia. Ci riesce Boccardi al 10′ portando avanti il Grifone, 0-1. Un vantaggio amaro, l’apprensione per Vanni, ancora nei pressi dell’ambulanza ma cosciente, persiste come un macigno. Una festa macchiata. Il mezzo di soccorso lascia lo stadio Elmi alle 15,20 per recarsi all’ospedale. Auguri Vanni, applausi, occhi lucidi. Difficile ritornare in ambito sportivo. L’entusiasmo del popolo narcotizza l’angoscia: “la capolista se ne va” scrive la tribuna sbandierando vessilli e cuori, vecchie rabbie, incubi ancora in volo. In campo il Grifone gioca il suo calcio, scopre se stesso, esorcizza paure inconsce, riconosce la sua forza, l’esalta, la cavalca con gioia su terreni colmi di margherite e mirto profumato. Non è una partita, è meglio, cioè un palcoscenico biancorosso dove scorrono immagini, uomini, sensazioni, città, promesse e smentite, cadute e risalite, sfide pungenti, processi, sospetti, certezze. Questa è la storia del Grosseto calcio, un destino ormai accettato, digerito. Gioca il Grifo, cerca il raddoppio. Ogni passaggio è un grido al domani, ad un futuro tutto da scrivere, ogni trama funziona da stimolo, da interprete di una lingua al momento sconosciuta. Ogni scatto rappresenta una bandiera da sventolare, ogni tocco al pallone dipinge la volontà di ottimismo. Essere qui o a San Siro non fa differenza, quella maglia brilla come il raddoppio di Boccardi al 38′, 0-2. Vivere questi istanti è bello, il Grifone vince questo campionato di Eccellenza a testa altissima, è stato padrone del girone A, le altre si inchinano senza rimpianti. L’istante è da cogliere nella sua immensa pienezza, sportiva e non solo. La Maremma torna al calcio visibile dando un cazzotto alle civette, ai gufi, a chi ha venduto partite e anima. I ragazzi del Cecina propongono la loro partita, il loro entusiasmo, la giovinezza. Finisce il primo tempo con il Grifone alla ricerca della terza rete, desiderio rimandato alla ripresa.
Giungono buone notizie dall’ospedale, Vanni è lucido e ha riconosciuto i genitori, accanto a lui il dottor Laiolo. Si riparte. Saranno altri 45′ di concreta felicità. Per un momento la tribuna si riposa, resta un tamburo a scandire il tempo. Quindi si rialzano i cori e le bandiere. Sull’erba l’uccellaccio prosegue il suo calcio, il Cecina cerca la gioia di un gol. Se vincere un campionato non è mai facile, quello odierno va ben al di la di questa idea. E’ stata una impresa, una scommessa vinta con coraggio, un colmare la distanza tra il sogno e la realtà, un resuscitare. Gorelli di testa, cross di Cretella, e sono tre al minuto 12. Per accedere al tronfo non basta una rosa di livello, occorrono altre forze, quelle invisibili, rare, preziose, come la volontà, la costanza, il lavoro. Tutto questo ha traslocato sul terreno dell’Elmi di Massa Marittima nell’ultimo giorno di marzo. “E se ne va, la capolista se ne va” canta a squarciagola la gente. Se ne va dall’Eccellenza, si eleva al massimo torneo dilettantistico, risente l’aria di casa, se ne va verso l’azzurro del cielo. Finalmente. Non finisce quel canto, è infinito, fa bene sentirlo, ripeterlo, assimilarlo. Continua come un fiume calmo, che raggiunge il mare e con lui si fonde, cammina senza ostacoli trovando pianure e laghi, boschi e prati. Un flusso ininterrotto di emozioni. Accidenti al calcio e ai suoi misteriosi influssi grazie ai quali si torna bambini che guardano la vetrina di giochi bellissimi con il naso appoggiato al vetro. Sensazioni straordinarie. La sfida si tramuta in circo, in infinito parco di divertimenti. “Per te Maremma, questo canto si fermerà solo giunto al mar” canta il popolo all’Elmi di Massa Marittima condensando in un punto un milione di parole inutili. A 15′ dal trionfo il Grifo prosegue una partita ormai senza storia ma contrapposta ad altre storie per adesso lontane. Luci al 38′, 0-4. Nel frattempo Vanni ha raggiunto Grosseto, situazione sotto controllo. Sollievo. Gavettoni pronti in panchina, la festa inizia. E’ serie D.
One thought on “Grosseto, operazione compiuta”
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Caro Simone,
e’ serie D !!!
Te l’avevo preannunciato mesi fa…e’ cosi’ e’ stato !
Con la tenacia, la determinazione, la grinta, il cuore, l’impegno economico ci sei arrivato.
Tu che anni fa , ma lo sei ancora ufficiosamente, eri il vero capo ultras di quella Curva Nord dove un centinaio di ragazzi non ti ha mai lasciato in questi due anni di sofferenza. Sottolineo un centinaio, piu’ qualcuno della Tribuna, sempre presenti nel bene e nel male.
Ieri in tanti sono saliti sul carro, classico di Grosseto. Ed oggi tutti a festeggiare quando fino a un paio di mesi fa erano pronti a fare il funerale .
Ma tu hai superato ogni difficolta’, ogni momento no.
Questa risalita e’ tua , questa vittoria e’ tua ! Solo tua e di nessun altro, o meglio della famiglia CERI !!!
Ed allora da Ultras ti dico grazie e COMPLIMENTI perche’ forse, mi devo aggiornare, sei l’unico Presidente della storia del calcio che da capo Ultras , con tutte le sue magagne, ha vinto un Campionato di calcio .
Ho visto solo due gare quest’anno,ed ho letto tutto cio’ che i soloni di Grosseto dicevano di te.
Hai vinto contro tutto e tutti .
GRAZIE E AD MAIORA.
Mauro Ambrosio