A seguito di alcune inesattezze emerse in questi giorni sulla questione dell’azionariato popolare lanciato da Biancorossi.it, con la presente sono costretto a fare alcuni chiarimenti ed alcune precisazioni.
In primis devo dire che trovo alquanto singolare che si tenti di parlare di un qualcosa senza prima aver avuto un confronto con chi l’iniziativa l’ha elaborata e/o promossa. Se non altro era quanto meno auspicabile che prima di esprimere giudizi, si perdessero dieci minuti del proprio tempo a leggere l’esaustiva documentazione che è stata da noi appositamente predisposta. I commenti espressi da alcuni addetti ai lavori e l’approssimazione con cui è stato affrontato l’argomento hanno dimostrato invece l’esatto contrario e questo, oltre a dispiacerci, non può aver fatto altro che generare confusione nello spettatore. Qualche altro minuto del proprio tempo doveva inoltre essere impiegato per fare alcune ricerche su internet, magari provando a scrivere la parola “azionariato popolare” all’interno del più famoso motore di ricerca, Google. Il risultato a video avrebbe portato a conoscenza del fatto che l’azionariato popolare è una realtà anche in Italia e così, invece di scomodare grandi club come il Barcellona ed il Real Madrid, sarebbe bastato citare a confronto realtà come Modena, Mantova o H. Verona, decisamente più vicine e più compatibili con quella biancorossa.
Come già detto, sull’argomento abbiamo predisposto una serie di documenti che spiegano in modo esaustivo il funzionamento dell’azionariato popolare e del progetto “Il mio Grosseto”. Sono certo che gli utenti di questo sito, a differenza di chi ha tentato di spiegare agli altri ciò di cui lui per primo non era conoscenza, hanno già avuto modo di andarseli a leggere ma qualora qualcuno non lo avesse ancora fatto, lo invito ad andarsi a scaricare i documenti e sono certo che dopo pochi minuti tutto apparirà più chiaro. Qualora non fossero sufficientemente esaustivi, potranno sempre mettersi in contatto con i promotori dell’iniziativa attraverso il sito Biancorossi.it
Ci tengo inoltre a sottolineare che l’azionariato popolare non consiste solo nell’essere proprietari esclusivi di una società. Del resto anche nel nostro programma è chiaro e limpido che l’intento non è certo quello di sostituirsi alla società.
L’iniziativa parte con i propositi di riavvicinare la squadra alla città, per far recuperare il senso di appartenenza dei tifosi ai propri colori. Inoltre, avere anche solamente l’1% di una srl consente di avere una serie di diritti che consento di avere un controllo sulla società.
Sarebbe utile ed interessante leggersi anche il pensiero della UEFA in merito all’azionariato popolare.
L’obiettivo dichiarato dell’iniziativa “Il mio Grosseto”, è quello di entrare nel capitale dell’U.S. Grosseto con una partecipazione minima perché non ci interessa comprare giocatori o cambiare allenatori, non vogliamo cariche sociali ma vogliamo solamente sapere cosa succede.
La nostra non è una colletta e non stiamo neppure organizzando una sagra. Stiamo semplicemente sviluppando un progetto serio sul quale abbiamo studiato e sul quale ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze.
Non ci sono personalismi od orticelli da difendere e per questo tutti possono esprimere il loro parere personale ma non possiamo però accettare che passino messaggi errati che non corrispondono alla realtà. Per questo è bene precisare che la cooperativa è senza scopo di lucro ed i soci che ne fanno parte non rischiano nulla di più del proprio capitale versato. L’iniziativa, che ha subito riscosso il consenso del Presidente Piero Camilli, può sicuramente destare qualche scetticismo e generare perplessità, ma non accettiamo che queste vengano strumentalizzate. L’iniziativa è semplicemente a favore del Grosseto calcio e per il bene del Grifone, senza la necessità di favole o sogni da raccontare in giro.