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Inizia il campionato del Grosseto e mister Statuto appare carico e motivato in vista dell’esordio nella trasferta di Pontedera. Il derby toscano della prima giornata, oppone una squadra appena retrocessa ad una neopromossa. Tra le due formazioni il Grosseto ha cambiato di più in questa estate, a partire dal tecnico, mentre il Pontedera ha scelto la linea della continuità, affidandosi ad un tecnico, Indiani, con trascorsi maremmani.

Rebus difesa. Mister Statuto rifiuta la parola emergenza, ma appare chiaro che da qualsiasi punto si guardi, il pacchetto difensivo è quello più sperimentale. Tra i portieri sono out le riserve Franza e Napoli, toccherà al giovane Pini, classe ’97, coprire le spalle a Lanni. Per il resto Tedeschi è fuori per gli strascichi di una pubalgia, mentre Terigi, seppur convocato, non appare al meglio. Probabile quindi che si riccorra alla soluzione Onescu in posizione di terzino destro, mentre dall’altra parte è pronto al debutto Legittimo. I centrali Biraschi e Formiconi completano il reparto arretrato. A centrocampo Esposito e Foglio agiranno da esterni, con Obodo diga e Ricci a costruire gioco. In attacco sono in tre per due maglie, visto che c’è il recupero di Gioè, ma dovrebbero partire titolari Giovio e Scappini.

Aggressività. Il Pontedera è una squadra molto giovane, ma in questo campionato dalle strane regole in cui molte società andranno a caccia degli incentivi, non sarà una novità. Piuttosto Statuto teme un’altra caratteristica: «Hanno tanta aggressività – spiega il mister – e per di più sono una squadra veloce. Dovrebbero attuare un 3-5-2, secondo il modulo di Indiani, tecnico che fa giocare bene le sue squadre». Restano fuori dai convocati Crimi e Delvecchio, uomini mercato in uscita, anche se Statuto taglia corto: «Alleno chi ho a disposizione», per il resto si fatica ad inquadrare le reali potenzialità della formazione biancorossa. «Ci saranno sorprese – dichiara Statuto –, è un campionato in cui nessuno regalerà niente, soprattutto davanti al proprio al pubblico. Noi partiamo per dare il massimo. Tutti giocheranno più tranquilli perché non ci sono le retrocessioni, ma è pur vero che nessuno vorrà arrivare ultimo».

Lorenzo Falconi