E’ ancora presto per tracciare un bilancio, forse è ancora presto per dire che l’entusiasmo della piazza è stato recuperato. Di certo il successo sul Perugia è stato gradito dai tifosi, non solo per i tre punti conquisati in classifica, ma per l’atteggiamento della squadra, disposta a lottare su ogni pallone. Se a questo aspetto aggiungiamo che anche la dea bendata è finalmente tornata a palesarsi dalle parti del Grifone armato di spada, il gioco è fatto.
Concretezza. Pochi dubbi sul pragmatismo di Cuoghi, tecnico che ben conosce la categoria, i suoi segreti, ma soprattutto sa caricare a dovere la squadra. 5 punti in 3 partite, zero sconfitte, un dato statistico confortato dalla crescita di squadra, anche sotto il profilo della condizione. Il Grosseto di Cuoghi non piace perché ha vinto, o perché regala spettacolo, piace perché mette in campo la voglia di lottare e la determinazione di non mollare mai la presa. Tanto basta ai tifosi, per troppo tempo rimasti inascoltati, quando parlavano di onorare la maglia, di impegno sul campo, di rispetto. Parole costantemente disattese nell’epoca recente, contraddistinta da calcioscommesse, da giocatori di buon nome ma di scarso valore, da tradimenti. Oggi la squadra di Cuoghi sembra tagliare definitivamente con il passato, ma occorrerà proseguire su questa strada, occorrerà migliorasi, soprattutto sul piano de gioco.
Più manovra. Difesa e contropiede, piuttosto semplice la ricetta del tecnico emiliano che sul “primo non prenderle” ha costruito la base di partenza del suo ritorno in Maremma. E’ un dato oggettivo che questo Grosseto faccia fatica quando deve costruire la propria trama, mentre si trova maggiormente a suo agio nel momento in cui lascia l’iniziativa all’avversario, per poi colpirlo di rimessa. Contro il Perugia, ad esempio, nella prima parte di gara i biancorossi sono ricorsi spesso al lancio dalle retrovie, questo perché la mediana ha muscoli ma poco fosforo quando in campo ci sono Obodo, Onescu e Asante, non certo grandi ragionieri. A questo si aggiungono le corsie laterali con Formiconi e Dicuonzo rimasti piuttosto bassi per contenere gli esterni offensivi perugini. Chi ne ha pagato maggiormente le conseguenze è stato Scappini, ancora a secco e scarsamente rifornito. Zero cross dalle fasce e tanti palloni da giocare spalle alla porta. Un aspetto su cui Cuoghi dovrà lavorare, soprattutto quando i biancorossi si troveranno di fronte compagini poco inclini a fare la partita.