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Cosa aspettarsi dall’anno nuovo? Il Grosseto dovrà cercare di riscattare in pieno un 2013 nero, coinciso con la retrocessione e con un andamento in Lega Pro contraddistinto da molte difficoltà e tre allenatori differenti che si sono alternati in panchina. Passano gli anni, quindi, ma non cambiano gli atteggiamenti. Cuccureddu, a tal proposito, ha portato tanta esperienza nell’ambiente, motivata anche dal credito acquisito con la storica promozione del 2007.

Bilanci. Ottimismo e atteggiamento positivo per far cambiare passo alla squadra. Con il terzo tecnico stagionale, i biancorossi hanno raccolto 7 punti in 4 partite, ma nel mezzo del cammino hanno conquistato, per la prima volta, l’accesso alla semifinale di Coppa Italia. Bilancio positivo? Non proprio, soprattutto perché con una dirigenza particolarmente esigente, anche il mezzo passo falso è in grado di rimettere in discussione tutto il lavoro svolto. È il caso del pari interno contro il Barletta, nell’ultima gara del 2013. Uno 0-0 che a fine partita è stato accolto con insoddisfazione dai vertici societari e che allunga la collezione dei rimpianti da parte dei biancorossi. Questo Grifone, infatti, stenta troppo contro le squadre di bassa classifica: due punti lasciati per strada contro i pugliesi che si aggiungono a quelli persi in passato contro la Paganese (1-1), e in casa della Nocerina (altro 1-1) in un momento della stagione in cui il San Francesco era terra di conquista, passando infine per il ko interno contro l’Ascoli (0-1). Solo il sofferto successo di rimonta sul Viareggio (2-1) ha invertito leggermente la rotta, senza però risolvere il problema. Gran parte delle colpe sono state assorbite dalla fase offensiva e dalla carenza di attaccanti di razza, ma il problema in realtà non può essere così semplificato. Ecco allora che Cuccureddu, nel 2014, cercherà soprattutto consapevolezza tra i suoi. Il Grosseto, al giro di boa, ha dimostrato di avere un organico da prima della classe in un campionato privo di retrocessioni e dal tasso tecnico mediocre. La società non ha mai apertamente dichiarato gli obiettivi stagionali, ma è chiaro che, visto il basso livello del torneo di Prima Divisione, questa prima parte di campionato è stata contraddistinta dai rimpianti.

Mercato. Il 2014 che arriverà tra poche ore, porterà in dote anche il mercato. Aggiustamenti in vista per i biancorossi che in ogni sessione di trattative non hanno mai lesinato gli interventi, indipendentemente dalla buona riuscita delle operazioni. Secondo il volere di Cuccureddu, in prima linea dovrebbero esserci dei tagli per ridurre gli elementi in organico a una ventina. In difesa, ad esempio, c’è un centrale di troppo e quindi è probabile che Tedeschi, in prestito e mai impiegato in campionato, trovi un’altra sistemazione a meno che non sia Biraschi a partite. Sul prodotto del vivaio maremmano ha messo gli occhi il Palermo. Diversa la situazione del centrocampo, dove la rescissione di Delvecchio ha “alleggerito” il problema degli esuberi, anche se Colombi (rincalzo in prestito) potrebbe essere sacrificabile per far spazio ai giovani del vivaio come Marinelli. Più indecifrabile la condizione di Esposito e Mancini, nei loro confronti la pazienza sembra essere esaurita. Più croce che delizia e un rendimento spesso al di sotto delle aspettative. Più impiegato sinora Esposito, con 876 minuti spalmati in 12 gare, che però potrebbe pagare l’ingenua espulsione rimediata contro il Barletta. Dall’attacco, infine, si attendono le maggiori modifiche: l’arrivo di Ferretti ha ridotto notevolmente gli spazi e non dovrebbe finire qui. In partenza, quindi, c’è soprattutto Scappini, 12 presenze in questa stagione, senza mai segnare.

Lorenzo Falconi