Era una partita da vincere e così è stato, per una volta non fa differenza come siano arrivati i tre punti. Il Grosseto, dopo aver superato la Nocerina, mette un piedino nei play-off. Poco importa se il Pontedera, agganciato a quota 25 punti, dovrà recuperare il confronto con il Viareggio, rinviato a causa del maltempo, e poco importa se la Salernitana, ad un solo punto dai maremmani, ha già osservato il turno di riposo. Ciò che contano sono i tre punti, raccolti con fatica al cospetto di quelle squadre di bassa classifica che tanto fanno tribolare i biancorossi in questa stagione. Il successo casalingo mancava dall’8 dicembre, quando il Viareggio, altro sparring partner di questo strano torneo, fu piegato con le solite, note, difficoltà. Allora però, era tutto diverso, Cuccureddu era appena arrivato e il mercato di riparazione non era ancora entrato nel vivo. Il Grosseto di adesso è ben altra cosa, soprattutto là davanti, dove Ferretti e Marotta stanno dimostrando di essere attaccanti all’altezza della situazione. Quello che ci voleva, insomma, e che per un girone intero è stato invocato, come l’assetato che chiede acqua nel deserto. Risolto il problema realizzativo però, altri assilli prendono di mira la squadra: su tutti la paura di sbagliare. Contro la Nocerina è andata in campo la classica formazione che gioca con il “braccino”, che scarica da un giocatore all’altro un pallone che scotta e, con esso, anche ogni tipo di responsabilità. Per carità, la posta in palio era alta e non vincere contro la Nocerina avrebbe spalancato le porte a pericolosi scenari, con Cuccureddu a rischiare in prima persona.
Il tecnico di Alghero, dal punto di vista tattico e delle individualità, ha cambiato parecchio, rischiando con scelte forse impopolari. Un modulo semplice come il 4-4-2, ma con tre elementi nell’undici di partenza che non erano mai scesi in campo in questo campionato. Il primo siluro è partito all’indirizzo di Lanni, portiere che in due partite ha perso tutta la sicurezza accumulata in un campionato e mezzo, come Linus quando gli togli la coperta. Al suo posto Maurantonio. In difesa la scelta era quasi obbligata, con Tedeschi tirato fuori dalla naftalina e piazzato al centro della difesa. A centrocampo, invece, a Perini, appena sbarcato in terra maremmana, è stato chiesto di prendere per mano, in tutto e per tutto, la squadra. Naturale un certo scollamento. La fiducia non è mancata nei confronti di Esposito, rispedito in campo dopo le due giornate di squalifica, ma ancora una volta occorre interrogarsi sulle prestazioni e sugli atteggiamenti di un giocatore dalle indubbie qualità tecniche che, per un motivo o per un altro, quasi mai finiscono al servizio della squadra. Cuccureddu così, nella ripresa è corso ai ripari, confermando il modulo, ma sconfessando gli esterni offensivi, con il “sacrificio” di Onescu a destra e quello di Ricci a sinistra. Più contenimento quindi, perché c’era da portare a casa la pagnotta e il timore di una beffa viaggiava veloce con l’approssimarsi del 90°.
E’ proprio a questo punto che il Grifone non è piaciuto, non tanto per il gioco espresso, ma per quella sorta di paura che ha inchiodato la squadra, al cospetto di un avversario che si è presentato in campo con il doppio dei guai di Paperino. C’è da essere comprensivi, perché in tanti, in campo, si giocavano credibilità e posto, qualcun altro, ai bordi del rettangolo verde, la panchina. Ora che l’ostacolo Nocerina è superato in un modo o nell’altro, la settimana si presenta cortissima, con l’anticipo di venerdì sera al Renato Curi di Perugia. Forse è un bene che sia così: poco tempo per pensare ai timori e un avversario da sfidare che viaggia tra le vette della classifica. L’occasione giusta per mandar via, una volta per tutte, la paura di non farcela.
Una squadra che vuole arrivare ai play off per giocarsi la serie B non deve aver paura; deve essere determinata e consapevole del proprio valore……………
442,sicuri che si possa fare con Esposito e Bombagii? Secondo me,non è il modulo giusto.La società dovrebbe cercare almeno un esterno a dx,perchè a sx forse con Gotti saremmo a posto.Magari anche un’altro centrocampista,visto che anche Obodo non da tante garanzie.Altrimenti via al 433,allora ci starebbe, così com’è la rosa.Inoltre credo che Cuccureddu sia venuto a Grosseto con assicurazioni sul mercato che,a parte l’attacco,a centrocampo ancora non è completo.Speriamo la società mantenga le promesse.Se tali in questo senso.
Diciamo che sicuramente mi sembra più strano fare il 4-4-2 con Ricci e Onescu esterni. Su Gotti concordo con te, al punto che domenica pensavo proprio a lui come ingresso a partita in corso a sinistra. La squadra, dopo questa prima parte di mercato, mi pare migliorata: due attaccanti (di nome e di fatto), più un centrocampista in cabina di regia. Il problema, oltre alla paura palese di non portare a casa il risultato, come accaduto domenica, mi pare di ravvisarlo nella mancanza di identità che questa squadra non riesce mai a trovare. Ogni allenatore cambia tre o quattro moduli per volta alla ricerca della giusta dimensione. Considerando che tre o quattro allenatori per stagione, invece, li cambia la società, è difficile non andare in confusione. Malgrado il calcio resti un gioco semplice.
In un certo senso mi hai dato ragione.Non abbiamo nessuno a parte Gotti davanti a Legittimo per fare il 442.C’era Cuoghi,che comunque un modulo costante lo aveva.Forse,si ritorna sempre lì,era più congeniale ai giocatori che abbiamo.Compreso Ricci che con l’avvento di Cuccureddu non ha fatto più prestazioni positive,
il fatto è che ora davanti abbiamo due attaccanti veri, che sanno giocare bene con i piedi ma sono anche fisici e forti nel gioco aereo.Per questo forse il 4-4-2 è il miglior modulo per poter sfruttare il potenziale dei due e probabilmente anche il cuccu la pensa come me.In effetti vi do ragione:ora ci mancano le fasce e credo stiano cercando di intervenire proprio lì.Se si azzecca l’esterno(o gli esterni) ci si divertirà.Comunque in definitiva il nostro potenziale è decisamente incrementato da dicembre a ora!