Per me nel calcio non è il risultato che conta ma come lo si consegue.
Lo penso sempre e forse sbaglio, ma se io fossi stato del Livorno, in quel lontano giugno del 2009, a fine partita non avrei sostenuto lo sguardo di un tifoso maremmano.
Oggi un gruppo di ragazzi a Teramo ha saputo soffrire tutto il tempo necessario, per poi guadagnare campo e concretizzare cinicamente le occasioni create.
Guidati da un Mister con idee semplici ma efficaci, senza tanti voli pindarici dettati da manie di protagonismo.
Uno che sa mettere gli uomini giusti nel posto giusto.
Una vecchia volpe di questa categoria che è sempre più simile a un Purgatorio di Dante che a una Lega Pro.
Uno che in una settimana ha saputo trasformare Cenerentola in una Principessa.
Scaltro al punto giusto, tanto quanto basta per far passare un 5-3-2 per un 3-5-2.
Insomma piccole cose, piccoli trucchi del mestiere, cose semplici di cui a Grosseto sentivamo la mancanza da tempo.
L’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto.
La squadra già gli assomiglia, tutti oggi erano gli uomini giusti, al posto giusto, nel momento giusto.
ll ‘sommerso’ di quegli abbracci a fine partita, la corsa sotto la curva ospiti, il doveroso tributo ai soliti noti.
Una magia, semplicemente una magia.
Un coniglio dal cilindro.
E il protagonista è sempre il solito.
Si apre il sipario e davanti al tuo scettico pubblico ti vedo sorridere sornione, nella tua camicia bianca di una taglia più piccola, mentre sussurri il migliore dei tuoi…..abracadabra.
Piero il mago.
T&GO
P.S.: perché anche se il mondo cambia certi mondi non cambiano mai (Luciano Ligabue)