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Ritrovare i tre punti era la cosa più importante. Il Grosseto di Silva ci riesce nella trasferta di Teramo, su di un terreno sintetico che in tempi passati avrebbe creato insidie solo al pensiero, ma sul quale il Grifone passa con assoluta normalità. Guai a parlare di “cantiere aperto”, di tempo che ancora serve alla squadra per essere competitiva, quel vecchio volpone di Silva ha già annusato l’aria e ha capito come dosare le parole, prim’ancora di comprendere ciò che serviva in questa trasferta. Vittoria doveva essere, vittoria è stata, con un successo da grande squadra. Intendiamoci, il Grosseto andato in campo a Teramo è ancora un’accozzaglia di giocatori che a fatica se la dicono tra di loro, ma almeno dopo tanto tempo è venuta fuori quella dote che da troppo tempo mancava: il cinismo. Il merito va sicuramente alle individualità che l’undici maremmano ha in organico e che, a differenza della gara di esordio contro la Pro Piacenza, hanno funzionato a dovere. Per le trame di gioco, per gli inserimenti senza palla, per la costruzione della manovra offensiva, è meglio ripassare tra qualche mese. Intanto però ci sono tre punti d’oro, raccolti in trasferta e prima del previsto. E’ il segnale che in questo campionato, preso per la coda e avviato di rincorsa, il Grifone potrà avere voce in capitolo.

Il livello tecnico, se possibile, si è ancora abbassato rispetto alle ultime stagioni, al resto ha pensato la divisione geografica dei raggruppamenti, in grado di fornire un girone più che abbordabile collocato nel cuore dell’Italia. E’ ancora presto per qualsiasi volo pindarico, ma la forza dei singoli appare arma devastante messa in mano al Grosseto: occorre dosarla e saperla usare bene. Nel complesso però, Mariotti ha fornito più sicurezza in difesa, Elez si è presentato con un gol, così come Pichlmann, ritrovato più spietato che mai: un pallone toccato, un gol al primo affondo. La ciliegina sulla torta è quel Torromino che parte girando a vuoto ed è costretto a ripiegare sulle palle inattive, con le quali sforna dal nulla due assist, prima di mettere la firma sulla partita, mostrando il proverbiale siluro dalla distanza che gira che è un piacere nei filmati su YouTube. Insomma, le potenzialità ci sono tutte e si sono viste, ora occorre crescere e soprattutto mettere uno stop al “passaggio dello straniero” in Maremma, con lo Zecchini da troppo tempo divenuto terra di conquista.

Lorenzo Falconi