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Sbaragliamo il campo dalla malafede e annulliamo nei nostri animi, anche il più recondito sentimento d’inferiorità calcistica, dimentichiamo di essere una squadra bistrattata da tutte le leghe di calcio e cerchiamo invece, se ci riusciamo, di valutare quanto successo in Grosseto Reggiana analizzando l’operato del Sig. Antonio Eros Lacagnina di Caltanisetta, da un altro punto di vista.

Per spiegarlo usciamo dallo Zecchini e andiamo nel piccolo campo di calcetto accanto perchè nel giorno e nell’ora della partita dovrebbe essere deserto e invece sprizza di vita, urla e impropri vari.
Come! Ami il calcio, giochi a calcio e durante lo spettacolo più bello che il calcio può offrire nella tua città, tu ti diverti a emulare Cristiano Ronaldo tra amici quarantenni più o meno prestanti? Quanto accade fuori dallo stadio sembrerebbe perlomeno bizzarro se non si tenesse conto, che in quel piccolo campo in sintetico, il Cristiano Ronaldo dello Zauli è il “protagonista” di una partitella che come un parassita si nutre di tutti quei rumori, boati e suoni riversatisi fuori dallo Zecchini. Giocare in quell’ora è innegabilmente diverso da tutte le ore della settimana.

La commedia rappresentata da una partita di pallone è uno spettacolo corale, e per ogni ruolo c’è una libertà interpretativa capace di portare al successo; così lo è per il capo ultrà che gira le spalle al campo incitando una squadra che non vede, così lo è per il giornalista che ricerca nei novanta minuti la sua notizia “salmone” per andar controcorrente su tutti e tutto, così lo è per l’Arbitro, e qui parliamo di ruoli pesi mica comparsate.

Un candidato a principe del fischietto non dev’essere solo giusto e imparziale ma deve evitare accuratamente che il suo lavoro passi inosservato, l’arbitro moderno dev’essere assolutamente spettacolare!

Quando l’olimpo degli arbitri dovrà decidere se coprirlo di gloria, non ricorderà la sua vista di falco su falli da moviola e nel caso specifico non rimarranno certamente influenzati per quel nome che ricorda il ben più divino figlio di Ermes e Afrodite. Gli Dei delle giacchette nere ricorderanno le urla del popolo che l’avranno maledetto o osannato (alla bisogna dei casi) per i rigori a raffica, i cartellini rossi a cascata, i gol dati o annullati per un sospiro e per risposta gli sguardi dardeggianti a favore di telecamera.

La spettacolarizzazione della decisione è il metro su cui costruire una promettente carriera; altro che arbitri comprati e in malafede, nessun fischietto nel calcio moderno si sognerebbe di rovinarsi la carriera per un Rolex, è roba da sfigati, roba da anni 90.

Al fischio finale la cronaca della partita viaggerà impazzita rimbalzando su tutti i teatri d’Italia e non importa se le mille moviole e gli altrettanti dibattiti saranno sepolti dal “tutto e il contrario di tutto.” Quello che conta, nella cronaca di oggi, è che Eros ha dato un rosso e due rigori e immaginate come sarebbe stato epico se ne avesse dato anche un terzo!

Magari, se nella vita hai anche fortuna, troverai persino un “mago” che quei due rigori te li para rendendo la tua partita leggendaria. Un sabato assolutamente perfetto che paradossalmente non fa nemmeno vittime e martiri e con una commedia così la CAN di A è sempre più vicina.

Leonardo Culicchi

One thought on “Si apra il sipario

  1. Resta il fatto che il nostro Eros é poco meno di uno psicopatico, pieno di tic e forse tac, un omino dal fisico scarso che non ha preso un paio di labbrate solo perché ha avuto il premio di dirigere tra i professionisti, ma, e sottolineo ma, avesse diretto cosí in una eccellenza campana, penso che i genitori avrebbero chiamato pure Obama per averne indietro le spoglie. Maremmani, grandi ed unici Signori del Granducato!

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