Le maglie intrise di sudore.
La frustrazione nei gesti degli avversari.
La curva rivale costretta, dalla nostra superiorità, ad essere imponente per novanta minuti.
L’imbarazzante inadeguatezza dell’arbitro nei tre momenti cruciali della partita.
La gestualità dei nostri guerrieri che trasudava di consapevolezza vincente.
Sono solo alcuni degli indizi che fanno di una normale partita un capolavoro sportivo ed umano.
Su questo nuovo cammino intrapreso mi aspetto di ritrovare uno stadio degnamente gremito e un Presidente all’altezza delle ‘inaspettate aspettative’.
Stavolta, però, avrò il privilegio di essere tra quel manipolo di testardi sognatori che c’è sempre stato e che c’ha sempre ostinatamente creduto.
Quel cammino l’ho talmente bramato da conoscerne ogni centimetro fino alla fine.
Se volessi potrei già descrivervene l’epilogo, ma mi limiterò ad aspettarvi all’arrivo.
Di spalle.
Per voi eternamente secondi.
2 thoughts on “Di spalle”
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Caro Roberto, non ho la fortuna di conoscerti, ma le tue parole arrivano dritte al cuore per chi é..malato di ‘bianco-rosso’.. Impressioni, sensazioni e l’amore per una maglia e quella Terra che rappresenta. Come ti succede, sorrido, rido, sbraitò, critico, ed alla fine indosso quei colori, magari sto un poco in campo col collega, un abbraccio con Luciano e salgo in tribuna e…sogno. Mi basta per sentirmi quel che sono, aspiro il profumo dell’erbetta, un salto nello spogliatoio, poi c’é solo il Grifone, volo con le sue ali e..sogno. Continuiamo a farlo, anche in pochi, ma non lo dimentichiamo: siamo il Grosseto!
Grande Doc 😉