“Lo sappiamo tutti, dopo una sconfitta per 4-0 è normale pensare a chiudere il brutto capitolo e aprirne subito uno nuovo. Magari con correlato da tre punti”. Mister Giacomarro punta subito a chiarire quello che ha in mente il Grifone dopo la sciagurata trasferta di Arzachena, le intenzione dello spogliatoio, che “in settimana ha lavorato in maniera tranquilla, senza particolari ripercussioni mentali”. Il tecnico analizza l’avversario: “L’Ostia è una formazione tosta, da prendere con le dovute cautele. Hanno in rosa giocatori giovani provenienti da settori giovanili importanti come Torino e Lazio, altri che hanno assaggiato la serie cadetta. In più si conoscono perfettamente perché giocano insieme da tanto tempo. Con questo quadro davanti il Grosseto non deve andare allo sbaraglio, giocare un calcio arioso appoggiandosi sugli esterni, snellire la manovra, tenere un ritmo adeguato”. Giacomarro aggiunge alla sua esposizione il simpatico ricordo del tapiro ricevuto in dono dal club Anno Zero: “L’ho appoggiato vicino al televisore – rileva con un sorriso – accanto a quei 4 gol del tutto casuali frutto di una interpretazione molto azzardata del fuorigioco, specialità a cui non siamo abituati. Mi riferisco alla terza rete dell’Arzachena dove ci siamo trovati uno contro 4. Contro l’Ostia sto meditando di mettere in porta l’under Celeski per inserire maggiore esperienza in mezzo al campo – spiega ancora Giacomarro – noi siamo troppo frenetici in zona d’attacco dove tutti desiderano mettersi in mostra e cercare la porta. Dobbiamo imparare a interpretare meglio le fasi dell’incontro aggiungendo la giusta cattiveria agonistica. Per arrivare a questo occorre esperienza e tempo. Serve anche un pizzico di malizia in più. Tutti gli attaccanti sono in salute, ma la coppia Di Gennaro – Palumbo attualmente mi regala maggiori garanzie. In rosa non ho notato scorie negative. L’assenza di Zotti – conclude il tecnico – ci priva di un’arma in più sulle palle inattive”. Oltre a Zotti è indisponibile anche Baylon alle prese con due costole rotte.