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FLAMINIA: Nasti, Ranucci, Sagnotti, Crescenzo (14’st Scortichini), Locci, Tartaglione, Damiani (39’st Bonaventura), Macri, Giustarini (24’st Cardillo), Gay, Laurato. A disposizione: Sperdutti, Pieri, Funari, Massaini, Gori, Puca. All. Vigna.

GROSSETO: Lanzano, Libutti, Maciucca, Di Giorgio, Nichele (12’st Zotti), Schettino, Lavopa, Vaccaro (43’st Battaglia), Palumbo, Olivieri, Patierno (21’st Murano). A disposizione: Tselescki, Ciolli, Di Gennaro, Lauria, Maggi, Migliaccio. All. Giacomarro.

ARBITRO: Zufferli di Udine (assistenti Montagnani di Salerno e Caso di Nocera Inferiore.

RETI: 45’ Giustarini, 26′ st Cardillo (rig.), 36′ st Damiani.

Le avvisaglie di San Giovanni si concretizzano crudelmente sul terreno del Madami di Civita Castellana dove il Grifone viene travolto da tre gol (a zero) da un avversario semplicemente più grintoso, capace di creare e imbavagliare i biancorossi in decisa giornata no. Quello che colpisce è il vedere titolari tre giocatori (Di Giorgio, Nichele, Patierno) arrivati nelle ultime ore in Maremma mentre Di Gennaro, Lauria e Ciolli siedono in panchina. Scelte azzardate, prive di contenuti tecnici e tattici, un azzardo al buio proprio nel momento migliore della squadra cresciuta dopo mesi di duro lavoro. Equilibri delicati mandati al macero, una alterazione delle priorità di spogliatoio. Di conseguenza il campo ti sbatte in faccia una prestazione squallida sia sul piano tecnico, sia sul piano agonistico. Da dove arrivino queste scelte è difficile dirlo, ma conoscendo il mister si può azzardare che questa non è farina del suo sacco. Il numeroso popolo biancorosso è rimasto sconcertato dalla squadra il cui bel gioco era stato considerato un gioiello per la categoria. Prima occasione per il Grosseto al 10’, il tiro di Patierno da posizione centrale viene respinto in corner da Nasti. La frazione non offre emozioni da sottolineare resta comunque l’impressione che siano i padroni di casa ad annusare la rete. Infatti al 45’ Crescenzo crossa per Giustarini, che insacca di testa. L’intervallo non è sereno, il popolo avverte brutte sensazioni. Entra Cardillo e la frittata è fatta. Il numero 19 si procura subito un rigore, lo trasforma e l’uccellaccio finisce allo spiedo. Al 36’ Damiani completa l’opera di demolizione. La gente arrotola le bandiere facendosi mille domande tra cui spunta quella più sofferta: dov’è andata a finire la bella squadra di una settimana fa?

Giancarlo Mallarini