Alla fine coronarie e fegato hanno avuto bisogno di una rettifica approfondita. Il Grifone stuzzica il popolo alternando credibilità al crollo della fiducia. L’uccellaccio colora di nero lo Zecchini, poi lo ammanta di biancorosso, quindi arriva una mano di marrone scuro, infine dalla tavolozza sceglie una tinta sanguigna per completare e rifinire un pomeriggio movimentato e isterico come le montagne russe. L’Astrea usa “il naso e il ginocchio” – come ha descritto Nucifora – di Belardinelli per complicare il progetto del Grifone. Il 4’ è fatale come successo a Lanusei. Gli ospiti intasano tutto il terreno di gioco, il Grifone arranca. Nichele pareggia su punizione di Zotti. Si respira. La ripresa è ricca di suspense. Di Gennaro porta avanti l’uccellaccio, Belardinelli risponde con un colpo di testa tecnicamente perfetto ma in assoluta solitudine. Prevete e Placidi confezionano l’autorete killer per gli arancioni, Nappello dipinge una rete capolavoro. Viterbese Castrense e Rieti impattano in Sardegna, il Grifone ritrova la cima della montagna. In panchina Giacomarro osserva orizzonti in libertà descritti dal risultato che matura in campo. Deserto, poi oasi rigogliosa, ancora ghiacciai impervi, infine pianure tiepide e piene di fiori. Il suo gruppo ha dato una nuova dimostrazione di unità con la panchina. Questo è il Grosseto e sarà così fine al termine. Inutile guardare ai gol subiti, non serve ragionare sull’aspetto tecnico, gli uomini danno questo nonostante i nuovi innesti. La rosa è stata scelta conoscendo doti e difetti dei singoli, sapendo benissimo quali sono le cognizioni calcistiche del tecnico. Non si prescinde da questi dati. Il ds ha puntato il dito all’unità dell’ambiente e siamo favorevoli all’idea. Quello che non quadra è stato accusare media e tifosi nell’aver esaltato l’intero staff tecnico. Era meglio accusare e contestare? Sarebbe stato produttivo inveire ad ogni pareggio o gol subito? La strada scelta, invece, andrebbe amplificata e lodata ratificata e abbracciata. Il popolo e i media erano, sono e saranno dalla parte di Giacomarro. Questo non significa essere in rotta di collisione con la società. La tranquillità di cui parla l’allenatore deve venire anche dall’interno della Fc. In caso contrario tutto si complica.