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Arrivano tre punti essenziali per continuare a sperare, permangono tanti dubbi, ristagnano antiche sofferenze. Il Grifone gioca un primo tempo da applausi, ritorna in campo per confezionare una ripresa da capelli ritti e coronarie al solito sotto pressione. Finisce bene una gara da chiudere molto prima vista la sottile consistenza tecnica dell’avversario. “E’ vero, abbiamo sofferto dopo una corroborante prima parte dove siamo stati poco cinici visto che potevamo chiuderla almeno sul 4-0 – dichiara Orlandimi auguro sia un problema di testa perché nel secondo tempo abbiamo staccato la spina. Comunque è un successo che ci fa stare con il collo tirato. Questo significa che nessuno si può rilassare. Complimenti a Gagno perché è stato determinante nel finale e a Di Gennaro, bravo a tenere alta la squadra negli ultimi 10’. Ho sostituito Libutti – continua il tecnico – perché accusava qualche giramento di testa causato dalla botta in viso rimediata domenica scorsa. Sul gol non gol su tiro di Vaccaro dico solo che l’assistente non era i linea con l’azione”. Ora si apre la settimana che porterà alla sfida con la Viterbese Castrense. “Lavoreremo – dice Orlandi – per portare tutti alle migliori condizioni. Proveremo tante soluzioni per diventare duttili e imprevedibili. Ripartiremo dallo spettacolo offerto nel primo tempo dove i ragazzi hanno tenuto benissimo le posizioni e il campo”. Il capitano Zotti è tornato titolare con un gol dal dischetto e una posizione antica: “Alto a sinistra è stato un mio vecchio ruolo – ricorda – stavo bene, sentivo le gambe. Credo di avere dato il mio contributo ai compagni. Avremmo potuto chiudere la fase iniziale con almeno 3 gol di scarto nel secondo tempo è calata la concentrazione- Dopo aver subito la rete siamo andati in panico totale. Gagno i quei momenti è stato decisivo e molto bravo. Adesso le finali diventano 9 – studia Zotti – e la prima è a Viterbo. Occorre tranquillità e non caricare troppo quella sfida. Noi tutti aspiriamo a fare un regalo alla città e alla società”. Nichele è sulla stessa lunghezza d’onda: “Bel primo tempo dove dovevamo chiudere la questione, nella ripresa ci siamo allungati proponendo troppe giocatine, un atteggiamento di superiorità e cessando di aiutarci a vicenda. Gli ultimi 20’ della gara sono stati brutti – continua Nichele – e abbiamo mollato mentalmente dando forza all’avversario”. Palumbo è uscito per una fitta al ginocchio: “Non credo sia niente di grave, aspettiamo le prossime visite mediche. Nelle occasioni sciupate mi conforta il fatto di essere stato al posto giusto al momento giusto. Viterbo? E’ la partita. Resta essenziale non perdere, tutti noi ci teniamo. I cali di tensione? Resta una nostra caratteristica”. Infine Di Gennaro, lo scugnizzo, esempio di ironia, buon calcio e sincerità: “Nella ripresa si è buttato tutto quello fatto all’inizio di partita. Oggi siamo stati miracolati, meno male che si è vinto. Abbiamo bruciato quintali di energie nervose e fisiche, non meritavamo il terzo gol perché anche il pallone ha un’anima. Nell’intervallo avevamo analizzato l’aspetto della concentrazione, ma al ritorno in campo i visi di molti compagni erano diversi”.

Giancarlo Mallarini