Sul finire dell’allenamento biancorosso, grazie a Iapaolo formato cicerone, è stato possibile fare quattro passi sul terreno di gioco in direzione l’area di rigore sotto la curva nord. Quello che appare dall’alto della tribuna, o da bordo campo, non rappresenta la realtà. In mezzo, oltre a lunghe strisce di deserto, il fondo è molle, appiccicoso, colloso. L’area di porta rende l’idea di un luogo abbandonato e mostra scorci dimenticati e paludosi. “Ad agosto quando siamo arrivati – delucida il dirigente – era molto meglio e non pioveva da almeno un mese”. A conforto delle parole spunta una foto di Iapaolo scattata in mezzo alle due panchine, fuori dal campo, allora ricco d’erba verde. Il manto del comunale, in un passato remoto un vanto cittadino per la cura l’aspetto, il colore, adesso è malinconico, privo di vita. Una situazione da cancellare il più in fretta possibile.
