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Un successo cercato, voluto e incassato. La 29esima fatica del Grifone è  circoscritta in queste parole. Il resto, chiamato bel gioco, spettacolo ed emozioni, è rinviato a data da destinarsi. Sul tavolo i tre punti fanno allegre  pirolette in qualche modo Ostia viene allontanata dai radar del popolo. Orlandi: “Siamo stati meno spettacolari, più ordinati e equilibrati nella gestione del terreno dove l’occupazione degli spazi mi ha soddisfatto. Poi, particolare assai pesante, non si è preso gol. Sul piano fisico i nostri giocatori hanno sofferto maggiormente il primo caldo per questo i ritmi non si sono alzati. In aggiunta proponevamo Maciucca, che non giocava da tempo, non avevamo Lavopa assente per motivi di famiglia. Restano ancora 5 partite da affrontare domenica dopo domenica guardando alla seconda poltrona”. Di Giorgio: “In campo si è visto il nostro lavoro settimanale ed è emersa la voglia, sottolineo la parola, del gruppo di fronte ad una gara non semplice per moltissimi motivi. L’avversario non ci ha creato grosse difficoltà, siamo rimasti fedeli alle disposizioni del tecnico. E’ vero che in avanti non siamo stati brillanti, ma è la concretezza del complesso che emerge. A livello tattico è stata una gara molto positiva. Puntiamo al secondo posto per giocarci al meglio la coda playoff”. Stessi concetti in bocca a Olivieri: “Siamo stati concreti in una gara non bella dove il sottoscritto non ha brillato. Servivano i tre punti e basta, il bel gioco poteva attendere”. Di Gennaro: “Testa e gambe erano pesanti, ma abbiamo vinto e sono soddisfatto. Non abbiamo creato i presupposti per il raddoppio, viceversa non si è rischiato nulla in difesa. Dopo Ostia avvertivamo addosso la pressione dell’ambiente. Ai tifosi dico che noi non molliamo, che all’interno dello spogliatoio siamo compatti”. Infine Gagliarducci tecnico dell’Albalonga: “All’andata il Grosseto mi aveva impressionato favorevolmente, oggi no. Sono soddisfatto di noi, non mi aspettavo una stagione così positiva. Restiamo attivi, non vogliamo regalare niente a nessuno”.

Giancarlo Mallarini