L’avvicinamento allo Zecchini comprende pensieri poco lusinghieri. Una circonferenza, che raccoglie molti aspetti del vivere quotidiano, un recinto ricco di sfumature, realtà, poche speranze, diverse amarezze non necessariamente legate all’aspetto sportivo. Allo stop intuisci che non c’è entusiasmo, neppure tanta emozione per l’appuntamento con il Grifone. L’uccellaccio non c’entra, la maglia resta uno dei lati ancora caldi e profondi. E’ il resto a nuocere in maniera frustrante con tempi ormai troppo lunghi per essere messi in disparte. Andare dal Grifone ha sempre significato spensieratezza, divertimento, un modo per tenere a bada le mille problematiche che la vita ti presenta ora dopo ora, una boccata di ossigeno fresco, un profumo di normalità, 90’ di colore e suggestioni utili al morale per affrontare il prossimo. Adesso anche questo è scomparso. Il calcio non è un mondo a parte, un territorio a statuto speciale, la politica allunga le sue mani anche qui e lo fa tenendo fede alla sue fragili capacità di gestione. Quindi largo ad una convenzione non ancora in essere, a tutta una serie di ripicche tra i rappresentanti del popolo, l’agitarsi di quelli che rappresentanti vorrebbero diventare. Via una tribuna a Roselle, via un bagno chimico, iniziati i lavori per una tribuna che dovrebbe essere pronta prima del 25 aprile, alte probabilità che l’Ac Roselle migri a Follonica, non ancora limpido l’evolversi della Fc Grosseto. In queste condizioni il Grifone che entra in campo non smuove le antiche vibrazioni che trovano rifugio nei personali scrigni del popolo, non innalzano il morale, non trovano sfoghi in nessun ambito. Al fischio iniziale arriva la domanda, sempre la stessa, ossessiva: perché? Tutto è politica, anche l’erba che nasce nei prati, anche i regolamenti che nascono dagli uomini che la compongono. Aspettare è sinonimo di impotenza, guardare il teatrino della campagna elettorale è osservare il vuoto di frasi, promesse, aperture mai onorate. E’ così da sempre. L’impotenza diventa amara rassegnazione. La rete di Nappello non addolcisce il cuore, ne cancella la morsa allo stomaco.
