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Prima domenica di settembre.
Tutto è stabilito.
Tutto è pianificato.
Rientro previsto nella Capitale subito dopo pranzo.
Ore 13:19 arriva un messaggio dello Spinz: “Che hai deciso? Vi passo a prende per le 17?”.
Mentre rispondo di si con tutto me stesso digito “No, parto subito dopo pranzo, altrimenti passo mezza giornata nel traffico”.
La risposta dello Spinz era quotata 1,01: “Buuuuuuuuuu!!! Dai andiamo io, te e Damiano…Gnamo ripensaci.”.
Ore 13:33, è fatta, vado a Piombino…mentre mia moglie consiglia visite in luoghi molto più intimi e meno ameni.
Le oltre tre ore d’attesa le trascorro tra le aspettative di vittoria esagerate di Damiano e le aspettative di matrimonio ridimensionate di mia moglie.
Il ritardo è femmina e lo Spinz è troppo “omo”.
Quindi, ore 17 in punto, si parte!!!
Superstrada scorrevole, bene per l’inizio della partita, male per il panorama che meriterebbe più tempo.
Siamo tra gli ultimi ad entrare allo stadio.
Il colpo d’occhio del nostro settore è buono, soprattutto per la categoria.
Strette di mano, pacche e mescolio di anime.
Ma il tempo è finito.
Inizia la partita.
Lanciano subito un coro che vuole essere un auspicio.
“Dai Grifone!!!
Vinci per noi!!!”
Nonostante la ruggine resto soddisfatto del mio piccolo apporto alla causa.
Nell’aria le fragranze di pino si alternano a quelle di fumogeni e di spezie di dubbia liceità.
La partita fluisce senza particolari scossoni in campo e fuori.
Gli allenatori hanno chiesto accortezza e i giocatori restano coerenti alle indicazioni ricevute.
Un pallone viene maltrattato e, dopo una parabola alla “viva il prete”, arriva nei pressi di un bimbo che decide giustamente di prendersene cura, adottandolo definitivamente.
Poi improvvisamente due lampi.
Due legni, e il loro cupo suono, si frappongono tra noi e un’esultanza riposta oramai da troppo tempo.
C’è chi si chiude in un sconfortato silenzio e chi lancia strali blasfemi contro il cielo.
Qualcuno ipotizza che, forse, il primo gol di questo Grifone targato Ceri è destino che venga segnato sotto la sua e la nostra Curva.
Sposo questa filosofia anche se una vocina, dentro me, dice che un gol a Piombino “tanto male un ci stava”.
Triplice fischio.
Squadra che viene sotto la rete a rendere omaggio.
Controllo le maglie.
Sono sudate.
Batto le mani.
Tutto sommato……….se non trovo traffico………se la moglie s’addormenta………e se la prossima la giochiamo con “el finto nueve”…
Dicevo….tutto sommato, buona la prima!!!

T&GO

Roberto Bongini

2 thoughts on “Se la moglie s’addormenta

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