Loading. Please wait.

In questi giorni che ho trascorso in Maremma ho sentito fare della, neanche tanto velata, ironia sulla campagna abbonamenti avviata dalla famiglia Ceri.
Allora parliamone.
Gli abbonamenti classici sono rimasti,nella forma e nel prezzo, gli stessi dello scorso anno.
La novità che è stata introdotta sono le tessere oro, argento e bronzo.
L’iniziativa delle tessere da socio sostenitore è in linea con le chiare premesse che i Ceri esposero un annetto fa all’Airone.
Socio sostenitore.
Lo dice la parola stessa, c’è bisogno di tutti.
C’è bisogno dell’aiuto di tutti, chiaramente solo per chi è in grado di poterlo fare.
La realtà di Grosseto adesso è questa.
Dobbiamo prenderne tutti consapevolezza.
Lo sto dicendo anche a chi c’è sempre stato e sempre ci sarà, non basterà esserci ed abbonarsi ma dovremo tutti metterci del nostro sotto ogni forma possibile (non solo quella economica).
Potrei fare molti esempi, anche personali, di come questo sia possibile, anche senza tirare fuori un centesimo, ma semplicemente dedicando un po’ del nostro tempo alla causa U.S.Grosseto 1912.
È solo una presa d’atto nuda e cruda.
La serie D è l’obiettivo unico ma una volta conquistata o arriva un fantomatico onesto imprenditore a rilevare la società oppure tutti, dall’amministrazione al tessuto imprenditoriale medio e piccolo di Grosseto, all’ultimo dei tifosi dovrà dare un sostegno concreto alla famiglia Ceri.
Oggi, nella chat della Vecchia Guardia, hanno parlato della scomparsa di Argildo Boscherini, professore delle medie.
Lo ricordavano per le sue capacità professionali e umane.
Ma soprattutto come grande tifoso del Grosseto da sempre abbonato in tribuna e che in classe durante le lezioni non disdegnava di soffermarsi a parlare delle gesta dei torelli.
Si chiama ‘contagio’.
Averne di uomini così.
Questo per rendere l’idea che concreto non vuol dire solo, o anche, sostenere in forma economica ma, soprattutto, con qualsiasi iniziativa ed azione concreta.
Se questo non avverrà la responsabilità del futuro che ci attende sarà di tutti.
Nessuno escluso.
Perché questa squadra è nostra e solo nostra.
Se, al contrario, tutti faremo quel qualcosa in più del consueto, se sposeremo tutti un unico obiettivo, un’unica causa, se diventeremo una cosa sola, allora tutto sarà possibile.
Tutto sarà realizzabile.
Qualche giorno fa Simone ha ripreso una citazione che rende perfettamente l’idea di quello che dobbiamo diventare, di quello che possiamo diventare.
Tanti piccoli fiocchi di neve, se si compattano, possono diventare una valanga.
E allora buon campionato a tutti noi e che valanga sia.

Roberto Bongini