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Arrivare allo Zecchini è come attraccare in un canale veneziano avvertendo di colpo la tipica malinconia che solo San Marco e dintorni sanno donare. Gli odori ti assalgono, i cancelli verdi sono enormi occhi fissi senza calore, le targhe sul muro di ingresso frustate sulla schiena. La pancia dello stadio è immobile, cristallizzata come una stalattite stanca e rassegnata, la luce che attraversa i vetri delle strette aperture singhiozzi sommessi. Lungo il percorso che porta al sussidiario incontri metri di erba, una triste savana intrigata dove si impigliano altre struggenti inquietudini. Il popolo è lontano dal recinto del Palazzoli, la seduta di allenamento si svolge in un teatro vuoto, con le luci spente e senza musica. La Venezia biancorossa abita qui incastrata tra il passato, appesa al presente, tremante verso il futuro.
Quanto tempo è passato dall’ultima volta che il personale traghetto ha gettato l’ancora in questo angolo di laguna? Tanto. Troppo. Già, troppo. Troppo per non avvertire l’irrefrenabile impulso di tornarci, troppo per non ridare voce e aria a quel mulino a vento interno mai fermo. Troppo, veramente troppo. Insopportabile. Allora si sbarca, si sorride, si stringono decine di mani, ci si sente a casa, si torna al posto giusto. Si porta in dote il solito entusiasmo, anzi una rivalutazione della antica eccitazione. Biancorossi.it è tornato perché crede nello sport, nel calcio, crede nelle emozioni, le vuole trasmettere, propagare, entrare nelle case, nelle auto, nelle piazze, sui tetti e balconi. In barba all’avvilimento, al pessimismo, al “ma noi eravamo in B, l’Eccellenza non ci appartiene”. Sbagliato. L’Eccellenza ci appartiene come la serie A è della Juventus. Serve cambiare l’angolo di vedute, serve cambiare noi stessi limando tutte le infrastrutture inutili, le zavorre volute e cercate per giustificare i passi indietro della città, criticare a raffica fa male a noi e basta. Di riflesso nuoce all’esterno, brucia energie, non ha sbocchi. Senza troppi giri di parole, siamo quello che meritiamo di essere e dobbiamo accettarlo ma anche cercare di modificare il quadro. Ognuno faccia quello che gli compete: il popolo avvolga di biancorosso lo Zecchini, il tessuto imprenditoriale faccia un passo avanti pur tra mille difficoltà, pur intuendo, da tempo, che il pallone interessa come una punta di spillo arrugginito. La politica adoperi ogni mezzo per stimolare, attrarre anche il minimo balbettio di avvicinamento alla società dei Ceri. La parola d’ordine è entusiasmo. Venezia è malinconica ma è anche la più bella città del mondo. Biancorossi.it è pronta alla sfida, pronta ad esserci sia in casa che in trasferta per raccontare il Grifone. Chiunque voglia appoggiare questa ventata di gioia è il benvenuto.

Giancarlo Mallarini